Inzaghi-Conte, una differenza è sconcertante! Avete mai più sentito queste 2 accuse?

Ma ve le ricordate le polemiche roboanti di quando l’Inter tanti anni fa fece il famoso casting per l’allenatore? Erano anni difficili, molto difficili eppure il vento che alimentò il fuoco delle polemiche fu enorme. Senza esclusione di colpi. Sia chiaro, a scanso di equivoci, qui nessuno chiedeva sconti ci mancherebbe altro ma l’asprezza con cui si trattò quell’argomento fu profondo, divisivo, quasi denigratorio.

Oggi però situazioni simili vengono ‘gestite’ e vissute in maniera molto molto differente. Guarda caso.

Perché oggi chi giustifica e prende tempo parlando di dinamiche normali, è lo stesso che ai tempi diceva l’esatto contrario. Un doppiopesismo che guarda caso emerge sempre nei soliti modi e toni giustificando l’ingiustificabile.

Fateci caso, quando Conte era l’allenatore dell’Inter le critiche nei suoi confronti erano esasperate, ogni considerazione partiva da due capisaldi:

1 è l’allenatore più pagato in serie A ed è obbligato a vincere e se non vince è un fallimento ( lo avete mai sentito dire da quando è a Napoli?)

2 In Champions ha sempre floppato quindi non è un top ( anche questo l’avete mai più sentito?)

Da quando è a Napoli solo complimenti e parole dolci, mai una critica, come invece avveniva sistematicamente quando era alla guida dell’Inter.

Mi spiego: se il rendimento dell’ultimo periodo lo avesse avuto all’Inter apriti cielo! Nelle ultime 8 ne ha vinte solo due ( con Milan e Fiorentina) pareggiate 5 ( Verona, Inter, Lazio, Udinese e Roma) e persa un (a Como).

Qui nessuno dice che si debba sempre vincere, ma si può dire che avendo un solo impegno a settimana ci si aspetta da un top come lui un rendimento migliore? Che poi alla fine ha enormi chance per la vittoria finale ma di sicuro attorno a lui è stato creato un clima abbondantemente ovattato.

Cosa opposta all’Inter di Inzaghi che, pensate un po’, nello stesso periodo del Napoli (8 partite) ne ha giocate 15, scendendo in campo sempre ogni tre giorni tra campionato, Champions League e Coppa Italia.

Gli uomini di Inzaghi ne vincono 9, ne pareggiano 4 e ne perdono 2. Eppure è bastato il pari di Parma per mettere in dubbio il tecnico reo, per i soliti capiscer, di aver sbagliato i cambi.

E ci tengo a ribadire che non sto sminuendo il valore di Conte ma nelle ultime 8 il rendimento è oggettivamente al di sotto delle attese per una squadra che gioca per un solo obiettivo eppure non ci sono pressioni, non ci sono obblighi. Va tutto benissimo così.

È chiaro poi che il calendario è infinitamente migliore rispetto a quello dell’Inter impegnata su tutti i fronti ma la disparità di trattamento è sconcertante ancor di più perché sappiamo quello che accadeva quando Conte siedeva sulla panchina dell’Inter e del clima che c’era nei suoi confronti. Lo stesso che c’è contro Inzaghi.

E non va bene.