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Dopo la sconfitta contro l'Empoli, sul banco degli imputati è finito anche il tecnico dell'Inter Simone Inzaghi per la gestione della gara e le scelte prese durante la partita.
"Simone Inzaghi contraddizione vivente. Se conquista la Supercoppa, è nato per le finali. Se poche ore dopo perde con l’Empoli, è il primo degli imputati. Qual è la verità? Non possono essere tutte sue le colpe di quest’Inter che, più di Milan e Juve, non trova continuità. Però i tecnici sono sempre più responsabilizzati, eroi dal futuro continuamente sospeso. Inzaghi contro l’Empoli ha commesso errori: Correa subito, poi Bellanova e non Dumfries (l’olandese non gioca più?), l’insistenza con la difesa a tre quando non ce n’era davvero bisogno. Non sempre ha convinto la sua lettura dalla panchina", analizza La Gazzetta dello Sport.
"In più, la rinuncia a Dybala pesa sempre più. Però ha reinventato Calhanoglu play, gestito Dzeko, valorizzato Darmian e Acerbi, interpretato bene le sfide da dentro o fuori contro squadre dello stesso livello (non è ancora chiaro se lo sia il Porto). Un Lukaku così non poteva immaginarlo nessuno e la panchina s’è progressivamente assottigliata: ma è lui che deve inventarsi qualcosa visto che la società, per ora, non lo aiuta. In una stagione e mezzo ha vinto tre trofei, ma sa che non gli basterà", precisa il quotidiano.
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