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CorSera – Equilibrio, vittorie ma non solo: così Inzaghi si è preso l’Inter. E Conte…

Matteo Pifferi

L'addio di Conte aveva lasciato l'Inter senza una guida tecnica e carismatica ma Simone Inzaghi ha risposto subito presente

L'addio di Conte aveva lasciato l'Inter senza una guida tecnica e carismatica ma Simone Inzaghi ha risposto subito presente, dando dimostrazione di essere pronto a lottare per traguardi importanti. "Se in panchina ci fosse stato ancora Conte anziché Inzaghi, chissà se Dzeko a Firenze avrebbe avuto l’ardire di buttarla sul ridere: «L’allenatore mi voleva sostituire? Ora gli chiedo cosa ha bevuto». E chissà se Antonio alla fine avrebbe candidamente ammesso, come Simone, di essere stato sul punto di togliere sia Darmian che il bosniaco, i goleador che hanno ribaltato la partita: «Sì, stavano per uscire entrambi». Ma oggi l’Inter è differente rispetto a quella che nella scorsa stagione ha conquistato lo scudetto: ha più garbo e meno aggressività, più gentilezza e meno impeto. È l’atteggiamento del nuovo tecnico ad avere trasformato il clima all’interno del mondo nerazzurro", commenta il Corriere della Sera. Il modo di fare di Inzaghi ha conquistato tutti, compresi i dirigenti, più tranquilli rispetto a quando, con Conte, si vedevano ricevere critiche sulla rosa.

Equilibrio

"Inzaghi ha conquistato l’Inter con l’equilibrio. Ha ereditato da Conte, nei confronti del quale ha grandissima stima, la mentalità vincente del gruppo, emersa in modo evidente a Firenze, e anche la disposizione tattica, il 3-5-2 amato da entrambi. Ma non ha scimmiottato Antonio, anzi: è stato se stesso. È entrato in punta di piedi, ha portato le sue idee pure sul campo", commenta il quotidiano che annota un'Inter meno arrembante ma che manovra palla e non sfrutta il contropiede, assomigliando più alla Lazio che all'Inter di Conte. "Tutta l’Inter ha apprezzato Inzaghi, tifosi compresi. Gli hanno chiesto che la squadra garantisse impegno e dedizione, consapevoli delle difficoltà causate dalle cessioni. E si sono affezionati subito a lui. I risultati, ovviamente, hanno aiutato in misura decisiva il nuovo allenatore: 13 punti in 5 partite di campionato; una sconfitta (immeritata) con il Real in Champions. Conte non è dimenticato, ci mancherebbe: resta l’uomo che ha riportato lo scudetto dopo 11 anni. Inzaghi non vuole cancellarlo ma diventare altrettanto indimenticabile, magari con la seconda stella", la chiosa del CorSera.