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Solo stampandoselo sul petto qualche mese fa, Simone è riuscito ad allontanare definitivamente i paragoni col predecessore. Ora vuole cogliere l’occasione per il sorpasso restando fedele a se stesso: non inganni il secondo tempo di resistenza con l’Arsenal, nell’ultimo triennio la sua Inter non è stata costruita per aspettare in trincea. Niente ripartenze vorticose come all’epoca di Conte (e Lukaku), ma manovra ricamata e continui scambi di posizione. Mezzali che diventano esterni ed esterni che diventano mezzali, sempre dentro al vecchio elegante vestito. Il 3-5-2 arriva da lontano, dall’epoca di Antonio, è stato restaurato con colpi mirati di scalpello, ma è inciso nella pietra e non sembra modificabile, almeno in partenza.
"Ad Appiano c’è una comitiva felice, ma con nervi meno tesi di un tempo e maggiore autonomia nell’interpretazione del ruolo: l’anima guerriera dello scudetto contiano ha lasciato il posto a un fare più “gentile”, ma non per questo meno efficace. Anzi, l’Inter a immagine e somiglianza di Inzaghi ha entusiasmato vincendo. La sfida di oggi è ritornare a quelle altezze e Simone sa come farsi seguire a modo suo: in questa sfida sia il generale sia il fratello maggiore hanno, infatti, l’affetto sincero di tutta la compagnia", aggiunge il quotidiano.
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