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GdS – Inter repubblica fondata sul lavoro e la consapevolezza. Parlano i numeri

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La rosea parla del percorso nerazzurro da Istanbul in poi. E anche se ora la vetta della classifica è lontana virtualmente 4 punti Inzaghi le ha dato una mentalità visibile
Eva A. Provenzano Caporedattore 

Nessuna paura. L'Inter non ne ha più dalla finale di Istanbulcontro il City e anche se la vetta della classifica è lontana quattro punti, con una partita in meno, la squadra di Inzaghi ha imparato a gestirsi. Intanto ieri Conte ha perso contro la Lazio ed è a meno uno (con una partita in più) mentre Gasperini è a 34 punti, gli stessi che virtualmente l'Inter avrebbe se avesse vinto contro la Fiorentina nella gara poi rinviata dopo quanto accaduto a Bove. Conti virtuali che Inzaghi probabilmente non starà facendo perché, come fa sempre, pensa al lavoro. E una gara alla volta, quello che ha fatto per vincere.

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La Gazzetta dello Sport proprio a proposito del lavoro che Inzaghi ha fatto finora con la squadra nerazzurra scrive: "L'Inter è una repubblica fondata sul lavoro, non c’è dubbio... L’Inter è una macchina che si autoalimenta con i suoi stessi risultati. E devasta l’autostima degli avversari: in 68 partite giocate dopo quella finale di Champions di un anno a mezzo fa, la squadra di Inzaghi ne ha perse solo cinque. Una dolorosissima a Madrid ma pure un’altra del tutto ininfluente, col Sassuolo a scudetto già ampiamente vinto. Con queste premesse, il viaggio a Leverkusen non può preoccupare", si legge nell'articolo della rosea.


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In numeri

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La squadra nerazzurra ha acquisito nel corso degli anni, vincendo gara dopo gara e perdendo la più importante, la finale di CL, una consapevolezza palpabile. Cinque partite perse dopo quella gara col City. In Europa solo il Bayer - prossima rivale in Coppa - ha perso meno gare, tre. Mentre il Real Madrid ne ha perse 7 e 9 le ha perse il Liverpool. La squadra di Guardiola da allora ne ha perse 11. Mentre l'Inter è diventata l'unica squadra imbattuta in Champions League. E ha fatto registrare questi numeri: in 68 partite ne ha vinte 48 e pareggiate 15 con +98 di differenza reti. Un totale di 174 gol fatti e 49 subiti con 38 clean sheet.

"Inzaghi è riuscito a tirare fuori l’oro da una finale persa. Si chiama mentalità, non la trovi in giro, non è una plusvalenza, ma è il fattore più determinante che ci sia. /.../ Lui ha trovato il modo di andare dritto sull’obiettivo coinvolgendo tutto l’organico. Il risultato è una squadra che ancora si mangia le mani, a nove mesi di distanza, per una sconfitta contro l’Atletico Madrid negli ottavi di finale. Altro passaggio decisivo, di queste 68 partite. Quel k.o. è stato paradossalmente il trampolino per questa Champions, con un’Inter in grado di giocare alla pari a Manchester col City e battere a San Siro l’Arsenal. Calhanoglu e compagni si sentono un club europeo. Vogliono dimostrare di esserlo. Ma la dimensione di calcio che gioca l’Inter lascia spazio a pochi dubbi", conclude il quotidiano sportivo.

(Fonte: La Gazzetta dello Sport)

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