Dall'obbligo scudetto per Inzaghi siamo passati a "Inter pazza di Inzaghi, presto il rinnovo". Ne è passato di tempo: siamo partiti da Fiorentina-Inter (3-0) del 6 febbraio al post Atalanta-Inter (0-2) del 16 marzo. A distanza di un mese e mezzo si è detto e scritto tutto e il suo contrario. Delle ultime 10 partite l’Inter ne ha vinte 7, pareggiata una e perse due.


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Quella foto di Dumfries simbolo dell’Inter. Inzaghi? Solo i miopi non ammettono che…
Eppure dopo la sconfitta ( meritatissima ) di Firenze si è messo in dubbio tutto un lavoro di anni per una partita sbagliata. Le critiche sono state feroci per una squadra che, a distanza di un mese e mezzo, ha dimostrato di saper restare impermeabile alle critiche esagerate, per certi versi anche insensate, dimostrando sul campo di non essere certo lì per caso.
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La sconfitta di Torino con la Juve, in una partita dove si poteva anche vincere, poteva dare una mazzata anche psicologica. Ma così non è stato perché il gruppo ha ripreso il filo con grande maturità, riprendendosi la vetta della classifica contro i pronostici di chiunque.
Giocando sempre, ogni tre giorni. Con infortuni, anche pesanti, che hanno costretto a mettere giocatori fuori ruolo. Con giocatori non al meglio che non si sono tirati indietro. Lo scontro di Bergamo sembrava una sconfitta annunciata per molti. E diciamocelo fino alla vigilia, molti interisti avrebbero firmato per un pareggio.
Invece la squadra è andata a Bergamo e ha sfoderato una prestazione maiuscola in tutti gli elementi. Giocando con mentalità, sacrificio e spirito contro un’avversaria tosta che sarà lì a competere fino a fine anno.
Ecco perché forse dovremmo fermarci un attimo e rivedere certi commenti, certe astiosità che spesso e volentieri non hanno delle basi solide. Non si può pretendere di vincere sempre giocando ogni tre giorni con infortuni e giocatori acciaccati. Questi ragazzi anche quest’anno stanno dando il massimo senza mai risparmiarsi. La stagione è ancora lunghissima ma a prescindere meritano il supporto totale e incondizionato. E non sentenze e inquisizioni di fronte a un pari o una sconfitta. Tutte hanno difficoltà, anche chi gioca solo una volta a settimana ed è impensabile che non le possano avere giocatori che continuano senza tregua a giocare ogni tre giorni.
Le immagini di Dumfries a Bergamo, con l'olandese che chiede di restare in campo nonostante l’infortunio e che chiede di essere fasciato pur di continuare a giocare, sono il simbolo di un gruppo straordinario che non vuole mollare nulla. Ricordiamocelo sempre da qui alle prossime. Perché nessuno può dire che cosa ci riservi il futuro, ma a prescindere l’attitudine e la volontà di arrivare in fondo non può non essere considerata. Anzi merita di essere sottolineata ed applaudita.
Inzaghi non era diventato un brocco a Firenze e non è un genio dopo Bergamo.
Resta un signor Allenatore che in nerazzurro sta facendo sognare per risultati ed espressione di gioco. Poi come sempre saranno i risultati a far pendere la bilancia sulle considerazioni che andranno fatte a bocce ferme, ma non vederne la crescita rispetto a quando è arrivato è da miopi. Per non dire di peggio.
In questo momento conta solo il campo, partita dopo partita, campionato, Champions e Coppa Italia. L'Inter è l’unica a lavorare su tutte le competizioni. Che non vuol dire necessariamente vincerle. Ma quando alzi il livello vuol dire anche non dover scegliere, ma lottare su tutto. Ed è questa la vera vittoria, essere entrati di fatto in un’altra dimensione. Ma capisco che sia più facile parlare delle inezie da bar di basso livello. Mistificare su infortuni e altre amenità assortite.
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