LEGGI ANCHE
"Il cambio di rotta rispetto all’Inter della scorsa stagione è confermato dai numeri. Inzaghi l’aveva promesso e lo sta mettendo in pratica. Prendendo a riferimento i dati delle prime otto partite stagionali 2024-25 (sei di campionato e due di Champions) con quelle del 2023-24, si capisce come Inzaghi stia gestendo il minutaggio di alcuni intoccabili della squadra della seconda stella. Nello specifico, Lautaro, Barella, Mkhitaryan, Calhanoglu, Dimarco e Bastoni: tutti hanno giocato di meno rispetto a un anno fa, tutti hanno saltato almeno una partita per motivi tecnici. La scelta va letta in prospettiva: Inzaghi è convinto che dal punto di vista fisico il turnover possa portare risultati in primavera, quando la Champions League e lo stesso campionato entreranno nella fase decisiva. L’indirizzo di Inzaghi è possibile anche perché in rosa sono arrivati giocatori come Zielinski e Taremi: il salto in avanti rispetto a un anno fa, in questo senso, è più che evidente. Ma non c’è solo l’aspetto fisico a spiegare il ragionamento di Inzaghi. C’è un filo sottile che tiene in piedi uno spogliatoio formato da tanti campioni come quello dell’Inter. Ed è la sensazione che hanno tutti i calciatori di poter trovare spazio, senza preclusioni. Così si evitano malumori. Così si garantisce la crescita a gente come Bisseck o Asllani, il cui minutaggio - infatti - è decollato a distanza di 12 mesi. La scelta della coppia Taremi-Arnautovic contro la Stella Rossa è solo l’ultimo esempio. E ancora: Lautaro non ha giocato dal primo minuto nessuna delle due gare europee. L’Inter è cresciuta e sta dimostrando di essere capace di rinunciare a tutti. Certo, con gradazioni differenti: della centralità di Calhanoglu s’è già scritto, di quanto l’Inter cambi ritmo con lui in campo, è storia nota. Ma è proprio per avere Calha il più fresco possibile al bivio della stagione, che può capitare di rinunciare inizialmente anche a lui", aggiunge il quotidiano.
© RIPRODUZIONE RISERVATA