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Inzaghi, promessa mantenuta: gestione Inter cambiata. Turnover prioritario, crescono alternative

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Il tecnico dell'Inter ha totalmente cambiato gestione in questa stagione. I titolari hanno tutti minuti in meno dello scorso anno
Andrea Della Sala Redattore 

La rosa dell'Inter si è ampliata con gli arrivi di Zielinski e Taremi. Per questo Inzaghi ha deciso di puntare a tutte le competizioni e per farlo deve coinvolgere tutta la squadra. Lo scorso anno lo scudetto era l'obiettivo dichiarato, ora la squadra nerazzurra sembra non voler lasciare nulla per strada.

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"A Roma, dopo la sosta, tra i convocati ci sarà per la prima volta in stagione anche Buchanan. E presto avrà minuti pure lui. Perché così funziona l’Inter di quest’anno. Così ha deciso Simone Inzaghi e i risultati gli stanno dando ragione, la serata con la Stella Rossa è lì a dimostrarlo. È l’unica via possibile, pensa l’allenatore. È il metodo anti-Napoli, potrebbe essere chiamato così: per rispondere ai ritmi di una squadra come quella di Conte che ha un solo impegno a settimana da gestire, è obbligatorio dosare le energie psico-fisiche alternando gli uomini a disposizione in maniera quasi scientifica. Il tutto, ovviamente, al netto degli infortuni", sottolinea La Gazzetta dello Sport.


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"Il cambio di rotta rispetto all’Inter della scorsa stagione è confermato dai numeri. Inzaghi l’aveva promesso e lo sta mettendo in pratica. Prendendo a riferimento i dati delle prime otto partite stagionali 2024-25 (sei di campionato e due di Champions) con quelle del 2023-24, si capisce come Inzaghi stia gestendo il minutaggio di alcuni intoccabili della squadra della seconda stella. Nello specifico, Lautaro, Barella, Mkhitaryan, Calhanoglu, Dimarco e Bastoni: tutti hanno giocato di meno rispetto a un anno fa, tutti hanno saltato almeno una partita per motivi tecnici. La scelta va letta in prospettiva: Inzaghi è convinto che dal punto di vista fisico il turnover possa portare risultati in primavera, quando la Champions League e lo stesso campionato entreranno nella fase decisiva. L’indirizzo di Inzaghi è possibile anche perché in rosa sono arrivati giocatori come Zielinski e Taremi: il salto in avanti rispetto a un anno fa, in questo senso, è più che evidente. Ma non c’è solo l’aspetto fisico a spiegare il ragionamento di Inzaghi. C’è un filo sottile che tiene in piedi uno spogliatoio formato da tanti campioni come quello dell’Inter. Ed è la sensazione che hanno tutti i calciatori di poter trovare spazio, senza preclusioni. Così si evitano malumori. Così si garantisce la crescita a gente come Bisseck o Asllani, il cui minutaggio - infatti - è decollato a distanza di 12 mesi. La scelta della coppia Taremi-Arnautovic contro la Stella Rossa è solo l’ultimo esempio. E ancora: Lautaro non ha giocato dal primo minuto nessuna delle due gare europee. L’Inter è cresciuta e sta dimostrando di essere capace di rinunciare a tutti. Certo, con gradazioni differenti: della centralità di Calhanoglu s’è già scritto, di quanto l’Inter cambi ritmo con lui in campo, è storia nota. Ma è proprio per avere Calha il più fresco possibile al bivio della stagione, che può capitare di rinunciare inizialmente anche a lui", aggiunge il quotidiano.

 

 

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