A luglio le cose erano andate diversamente. Se Allegri era una vera e propria garanzia di vittoria, tornato dal passato per riportare i bianconeri a vincere lo scudetto, Inzaghi era arrivato sulla panchina dell'Inter Campione che non era più la stessa. Senza Conte, senza Hakimi, poi senza Lukaku e senza Eriksen. Ma Inzaghiha accettato la sfida e l'ha portata avanti come ha saputo: "Dall'8 luglio che lavoriamo e vogliamo serate così, un ottavo di CL che mancava da più di 10 anni come questo doppio trofeo vinto. Forse le gare di CL contro il club inglese ci hanno tolto qualche punto, ma preferisco aver perso qualche punto in campionato che uscire a novembre dall'Europa". Un modo per sottolineare che quanto ha fatto è andato al di là delle aspettative e che in Europa ha fatto di più rispetto a chi lo ha preceduto.
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CdS – Inzaghi, re di Coppa Italia. È pragmatismo e identità precisa
L'allenatore dell'Inter ha saputo caricarsi la squadra, che aveva perso il talento di Hakimi e Lukaku, e guidarla a due vittorie
"Il re della Coppa Italia".Così il Corriere dello Sport sottolinea la vittoria di Inzaghi nella finale contro la Juventus. "Nel suo stadio Olimpico, riesce a battere un’altra volta Allegri (terza finale su quattro), alzando il secondo trofeo stagionale e il quinto nella brevissima carriera di allenatore. Un predestinato. Un’evoluzione della scuola italiana nel solco del pragmatismo e con un’identità precisa di gioco". 7.5 il voto che il quotidiano sportivo dà all'allenatore nerazzurro che
(Fonte: Corriere dello Sport)
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