L'Inter ha deciso di ripartire con una rosa di un paio di anni più giovane, se non è l'inizio di un nuovo ciclo poco ci manca, e di solito in questi casi non si pretende nulla. Non è giusto indicarelo scudetto come obiettivo dei nerazzurri dopo un mercato al risparmio, dove il trio Ausilio-Baccin-Marotta hanno dovuto calibrare anche il centesimo per riequilibrare i conti della società - e della proprietà".
"Eppure il tecnico si assume questa responsabilità, chiedendo a se stesso un ulteriore salto di qualità. Rispetto ad un anno fa, quando la comunicazione era ben più prudente, è una rivoluzione. L'Inzaghi che comincia il terzo anno nell'Inter è molto diverso dall'Inzaghi che era arrivato dalla Lazio. Ora è padrone del ruolo e del mondo nerazzurro. Sa che la tifoseria ha apprezzato la sua resistenza alle critiche e la sua capacità di uscire dal periodo di crisi. Sa di essere in vetrina se è vero che la Uefa lo ha inserito sul podio dei migliori tecnici della stagione (con Guardiola e Spalletti: ) - per la cronaca, Inzaghi elenca tutte le persone con cui condivide l'onorificenza. Sa che la rosa, ora più giovane, lo stima e lo segue. Anche se non è da scudetto, lui pensa che lo sia".
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