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Inzaghi, il sì all’Inter nella notte tra il 26 e il 27 maggio. CdS: “Ecco come andò”
In estate sembrava fatta per la permanenza di Simone Inzaghi alla Lazio. L'incontro con il presidente Lotito, poi l'inserimento dell'Inter ed ecco il cambio di rotta. Il Corriere dello Sport ripercorre quella giornata svelando il retroscena:
"Siamo a mezzanotte tra il 26 e il 27 maggio. Inzaghi non ha ancora detto si a Lotito alla proposta di rinnovo: triennale sino al 30 giugno 2024, con ingaggio da 2,6 milioni di euro più bonus. L’accordo sembrava fatto e in questa direzione spingeva una larga parte dello spogliatoio, legatissima e in contatto con Simone, quella sera isolato dal mondo e in pieno subbuglio. Tare, uscendo da Formello, confermava la firma sul contratto del presidente laziale, ma non di Inzaghi, che aveva ricevuto la chiamata dell'Inter dopo l'addio di Antonio Conte".
"Simone, pochi giorni prima dell'ultima trasferta stagionale sul campo del Sassuolo, aveva saputo di un incontro tra Lotito e Gattuso e si era sentito tradito. Al termine della sfida si sfogò davanti alle telecamere: "Il rinnovo? Io sto aspettando la società da 15 mesi". Non era completamente vero. Con Lotito ne avevano parlato tra dicembre e gennaio e il tecnico, a scadenza, aveva preso tempo. Il 26 maggio l'incontro decisivo: presenti Lotito, Inzaghi e Tare. Il meeting andò avanti sino a notte fonda. Simone, tornato a casa, non riuscì a chiudere occhio. Alla fine scelse l'Inter, che si era fatta avanti allertando il manager Tinti. Mentre il segretario Calveri lo aspettava a Formello per la firma, telefonò a Lotito, spiegandogli le proprie ragioni. Il presidente lo invitò di nuovo a presentarsi a Formello per il rinnovo. Niente da fare: la decisione era stata presa".
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