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Da Werner a Belotti, Inzaghi ha sempre voluto solo Correa. Ora ha 3 coppie intercambiabili

Andrea Della Sala

Il tecnico dell'Inter ha spinto per avere l'argentino, nonostante la dirigenza avesse in mano anche delle alternative

L'arrivo di Correa è stato fortemente voluto da mister Inzaghi che lo ha avuto alla Lazio e sa quanto può essere utile l'argentino. C'erano alternativa, ma l'allenatore ha spinto per poter riallenare l'argentino.

"All’allenatore erano stati prospettati anche altri nomi. È circolato quello di Belotti, per la verità anche (anzi, soprattutto) una maniera della società nerazzurra per stanare Lotito e avvicinarlo alla fatidica quota dei 30 milioni. Che poi, per la verità, l’Inter si era tenuta anche un’opzione nascosta, ovvero la possibilità di prendere in prestito dal Chelsea Timo Werner. Ma a fronte di tutte le alternative, Inzaghi ha sempre messo in prima fila il Tucu", rivela La Gazzetta dello Sport.

"Inzaghi parte da una certezza: Lautaro ha tutto per essere un grande numero 9, non solo la «spalla» del 9 che è stato. In molte cose gli ricorda Immobile: movenze, capacità di attaccare la profondità, facilità di segnare in acrobazia. Qualora fosse arrivato un altro 9, oltre Dzeko, il tecnico sarebbe stato costretto a impiegare il Toro quasi esclusivamente da seconda punta. L’acquisto di Correa, invece, permette all’allenatore di avere tre coppie quasi intercambiabili".

"Ma Correa sarà anche uomo più che prezioso a partita in corso. Una delle (poche, per la verità) lacune dell’Inter di un anno fa è stata quella di non avere giocatori in grado di allungarsi in contropiede oltre la Lu-La, anche in considerazione dei guai fisici di Sanchez. Correa è anche questo tipo di calciatore, come insegna la sua carriera biancoceleste, utile per colpire le difese quando le maglie si allargano. E infine: che Inzaghi abbia sposato la via della qualità, dal centrocampo in avanti, è ora sotto gli occhi di tutti", chiude La Gazzetta dello Sport.