L'arrivo di Lukaku e poi anche quello di Dybala potrebbe sconvolgere l'attacco dell'Inter, al netto di possibili uscite. Toccherà a mister Inzaghi assortire la miglior coppia per il suo 3-5-2 e proporre alternative per cambiare le gare.
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Inter, la LuLa è gia rodata: Inzaghi dovrà rispolverarla. Con Dybala Rom fisso in area
"Il tecnico nerazzurro è pronto a rimetterlo al centro del progetto: lo spartito dell’Inter non cambierà per l’arrivo di un nuovo interprete, ma sarà l’interprete a doversi calare nuovamente – e velocemente – nell’ingranaggio di squadra. Simone ripartirà dalle sue certezze, come la difesa a tre o il centrocampo a cinque. Poi, lì davanti, deciderà di volta in volta e sarà sempre un bel decidere se dovesse avere Lukaku, Lautaro e Dybala. Vederli tutti e tre insieme oggi sembra un’utopia, almeno dal primo minuto", spiega La Gazzetta dello Sport.
LULA - "Il segreto della LuLa era proprio nascosto in quel rapporto di stima e affetto che legava Lautaro e Lukaku, che a lungo si sono alternati anche nel calciare i rigori, almeno fino a che Lautaro non ne ha sbagliato uno pesante, “costringendo” Conte a votare per il tiratore scelto Lukaku (solo gol dagli undici metri in nerazzurro). Lautaro era più bravo a legare il gioco, a venire incontro alla palla, a giocare di sponda mentre Lukaku attaccava la profondità, costringendo le difese avversarie a perdere distanze e punti di riferimento. L’altro segreto era la velocità nel ribaltare l’azione: con Lukaku si va direttamente in verticale una volta riconquistata palla. Su questo punto Inzaghi avrà da lavorare, visto che la sua prima Inter amava arrivare col fraseggio nella metà campo avversaria. Ma ripartire velocemente era un “must” della Lazio di Inzaghi, che così poteva esaltare le qualità di Immobile in campo aperto".
DYBALA - "E se arrivasse Dybala? Beh, Paulo ama allargarsi sulla destra per rientrare sul mancino e da lì inventare la giocata: fosse lui la spalla di Lukaku, cambierebbe il raggio d’azione del belga, che a quel punto potrebbe vivere di più dentro l’area di rigore, risparmiarsi qualche strappo in fascia e trovarsi più lucido in zona gol. Perché è lì che si fa la differenza, è lì che si vincono le partite e i campionati", chiude Gazzetta.
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