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Iran, Queiroz: “Nostri giocatori liberi di protestare”. Poi al giornalista: “Se mi paghi…”

Iran, Queiroz: “Nostri giocatori liberi di protestare”. Poi al giornalista: “Se mi paghi…” - immagine 1
Le dichiarazioni del c.t. dell'Iran nel corso della conferenza stampa a Doha, in vista dei Mondiali

Gianni Pampinella

"I giocatori sono liberi di protestare come farebbero se provenissero da qualsiasi altro paese purché sia ;;conforme ai regolamenti della Coppa del Mondo e sia nello spirito del gioco". Lo ha detto il ct dell'Iran, Carlos Queiroz, nel corso della conferenza stampa a Doha, in vista dei Mondiali di calcio che prenderanno il via il 20 novembre prossimo. "Tutti hanno il diritto di esprimersi - ha continuato Queiroz - c'è chi si inginocchia prima di una partita, e chi no, e in Iran è esattamente lo stesso".

Iran, Queiroz: “Nostri giocatori liberi di protestare”. Poi al giornalista: “Se mi paghi…” - immagine 1

Queiroz, si è poi reso protagonista di un battibecco con un giornalista inglese che durante la conferenza stampa ha chiesto: "Stai bene a rappresentare un paese come l'Iran a questa Coppa del Mondo che reprime i diritti delle donne?". Il tecnico portoghese ha risposto: "Quanto mi paghi per rispondere a questa domanda?… Non mettermi in bocca parole che non ho detto. Penso che dovresti iniziare a pensare anche a quello che è successo con gli immigrati in Inghilterra". Da settembre l'Iran è scosso dalle proteste anti-regime nella più grande manifestazione di dissenso degli ultimi anni, scatenata dall'indignazione per la morte di Mahsa Amini, una donna curda iraniana di 22 anni che era stata arrestata dalla polizia morale per presunti non indossa correttamente il suo hijab.

(ANSA)

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