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"Non so quale crisi economica possa attraversare il Siviglia, ma dopo quella conversazione è andato tutto storto. Volevo solo conoscere i pensieri del club e mi ha detto che se avessi trovato qualcosa me ne sarei andato. Dopo quella conversazione Monchi cominciò a dire che volevo andarmene, cosa che non era vera, e iniziò a chiamare tutti i giorni sia me che il mio avvocato, molestandoci per firmare la risoluzione. Allora sono andato di nuovo a parlargli e gli ho detto: "Guarda Monchi, non sei sincero con me o con le persone a cui dici le cose. Io voglio restare e tu continui a dire che voglio andarmene". E poi c'è stato un po' di marasma...".
"Quello che sto per dirti è forte. Gli ho detto che era la persona più bugiarda che avessi mai incontrato nel mondo del calcio e mi ha attaccato. È venuto verso di me, mi ha afferrato per il collo, hanno dovuto separarci. Come capirai, dopo ciò, non volevo continuare lì in nessuna circostanza. E anche se mi dispiaceva, perché avevo un ottimo rapporto con i miei compagni di squadra e i tifosi mi trattavano meravigliosamente, non potevo trovarmi a mio agio in un club dove il direttore sportivo mi attaccava e nessuno si scusava. Così me ne sono andato".
(As)
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