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Chiusa - non senza polemiche - l'era Mancini, la Nazionale italiana è pronto per iniziare il ciclo Spalletti: l'ex tecnico del Napoli debutterà come ct degli Azzurri sabato sera contro la Macedonia. A Coverciano si respira un clima di nuovo entusiasmo, e questo, secondo Il Giornale, è anche "merito" della fuga in Arabia Saudita di Mancini: "Mancini con la sua fuga o semplicemente decisione di dire sì alla vagonata di milioni sauditi, non ci ha lasciato solo macerie. La sua eredità è in due parole: unità Nazionale.
Perché attorno all'Italia si è creata un'insolita compattezza. C'è voglia di tricolore, si aspettano le partite con Macedonia e Ucraina, soprattutto ci si aspettano due vittorie, come fossero due schiaffi da rifilare a Mancini che ha abbandonato la nave nel pieno di Ferragosto, quando gli italiani pensano a grigliate tra i monti e pranzi luculliani in spiaggia. Non è un fatto personale, come ha spiegato, ma nazionale tanto da diventare oggetto della parodia di Crozza.
Così la sosta della serie A non viene vissuta come un fastidio da chi non può far a meno del tifo di club. Non è un clima che durerà in eterno, sia chiaro, anzi può essere un'illusione effimera. Basterà un mezzo passo falso, una dichiarazione fuori posto o un infortunio di troppo di un big del nostro torneo per rompere l'incantesimo. Molto dipenderà da Luciano Spalletti che parte con un vantaggio rispetto ai predecessori cosiddetti vincenti in panchina con l'eccezione del Trap, di Giovanni Trapattoni: il suo nome non divide, ma unisce".
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