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Parlando di Italia-Germania viene naturale pensare alla vittoria degli azzurri nel Mondiale del 2006. Libero si concentra sulle scelte delle due nazionali, quella tedesca e quella italiana, dopo quel frangente storico: "Dopo quel trionfo l'Italia chiuse un ciclo, mentre la Germania ne aprì uno tutto nuovo. A cominciare da Joachim Loew, che all’epoca faceva il vice di Klinsmann, ma diventò ct proprio al termine di quel Mondiale. E da allora ha guidato la selezione teutonica al secondo posto a Euro 2008, a un terzo posto al Mondiale sudafricano, a un altro terzo posto all’Europeo del 2012 e al successo nella Coppa del Mondo in Brasile. In questi 10 anni i tedeschi hanno saputo riadattarsi, reinventarsi, rifondarsi, sempre mantenendo la stessa mentalità vincente. Non è un caso che, sebbene l’età media della rosa tedesca sia rimasta intorno ai 25 anni, il valore di mercato dei singoli giocatori è più che triplicato (da 177 a 601 milioni).L’Italia, che di ct da allora ne ha cambiati 4 (Donadoni, Lippi, Prandelli e Conte), ha mantenuto sì l’età media intorno ai 27 anni, ma non ha ricreato le basi per costruire una generazione di fenomeni come quella che conquistò Berlino. L’ossatura di quella squadra era fatta da grandissimi giocatori nel pieno della maturità calcistica."
Gli U25 di Conte sono 8 : "Perin (23), Rugani (21), De Sciglio (23), Jorginho (24), Florenzi (25), El Shaarawy (23), Insigne (24), Bernardeschi (22) e Zaza (24). Solo 3 di loro superano le 10 presenze in azzurro (De Sciglio 22, Florenzi 14, El Shaarawy 17). La Germania di Under 25 ne ha invece
ben 15, con i soli Schurrle e Gotze che insieme totalizzano quasi 100 presenze (45 il primo, 48 il secondo).
(Libero)
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