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Italia, Inzaghi: “Mancini è stato bravo in questo. La finale? Finisce così”

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Le parole dell'ex centravanti: "L’Italia gioca bene, ha un portiere che è un fuoriclasse, è una squadra che ha dei valori. E un valido allenatore"

Marco Astori

Intervenuto ai microfoni de La Gazzetta dello SportPippo Inzaghi, ex centravanti e oggi allenatore del Brescia, ha parlato così in vista della finale dell'Europeo di domenica sera.

Che cosa le piace di più di questa Nazionale?

“Sicuramente lo spirito, il modo di giocare e l’intraprendenza. Si vede che è un gruppo vero, chi non gioca è il primo a tifare per gli altri, a invadere il campo dopo ogni gol. Mancini è stato bravo a riportare entusiasmo e coesione, è una Nazionale bella da vedere”.

Si dice che Mancini, in una squadra senza stelle di primissimo piano, sia il vero fuoriclasse.

E’ stato molto bravo a creare il gruppo. Ma comunque l’Italia ha ottimi giocatori. Basti pensare a Verratti, che gioca nel Psg, e Jorginho che è nel Chelsea campione d’Europa. Mancini è stato abile nella gestione del gruppo e sono stati eccellenti anche i ragazzi. L’Italia gioca bene, ha un portiere che è un fuoriclasse, è una squadra che ha dei valori. E un valido allenatore”.

Qual è stata la sua carta migliore?

“E’ stato bravo all’inizio a puntare sui giovani. Per esempio convocò Zaniolo, che nessuno conosceva. Bravo anche a fare un mix fra qualche anziano e ragazzi di valore. Un mix che ci ha portato a giocare la finale di questo Europeo, com’è giusto che sia. Ho appena mostrato dei filmati dell’Italia ai miei giocatori. Insomma, vedere Insigne che perde palla e fa una corsa di settanta metri per andare a riconquistarla è un bel messaggio”.

Spunti che, quindi, servono anche agli addetti ai lavori.

“Le squadre che giocano bene e hanno un bello spirito vanno studiate e analizzate. Io faccio vedere spesso alla mia squadra non quei giocatori che fanno un gol in più, ma una rincorsa in più (ride, ndr). Ho fatto vedere l’Italia perché ha tanti dati positivi da studiare e mettere in pratica. È una Nazionale bella da vedere ed è di esempio”.

Secondo lei il 4-3-3 è il vestito migliore che le si poteva dare in base ai giocatori a disposizione?

“Visti i risultati, non si potrebbe dire diversamente. Comunque non è il classico 4-3-3, in fase di possesso diventa una sorta di 3-2-5. È stato bravo Mancini a trovare il vestito giusto, col quale ha esaltato ogni singolo giocatore”.

C’è un giocatore fra i ventisei che l’ha stupita particolarmente?

“Penso che Jorginho, dopo aver vinto la Champions, si stia confermando da Pallone d’oro”.

Prima ha citato il Mondiale del 2006: ci sono delle analogie con quella Nazionale? Magari a livello di gruppo.

“Sì, direi di sì. Anche quella squadra tra l’altro non aveva una stella di primissimo piano e si creò un gruppo eccezionale. Allora, come adesso, il percorso è simile: quando inizi a vincere si crea una grande convinzione. Vedo analogie anche nei marcatori, con i capocannonieri a due reti. Questa Italia fa davvero ben sperare”.

Che cosa dobbiamo temere maggiormente dell’Inghilterra?

“Lo strapotere fisico, il fatto che giochino in casa, nel loro stadio. E Sterling: quando è in giornata, è imprendibile. È una finale da sogno, non vedo l’ora. La vedrò in ritiro”.

Un pronostico secco per domenica? Gli allenatori li detestano, ma non può esimersi, ci spiace.

“Uno a zero per noi con gol di Immobile”. Sangue di centravanti non mente.

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