Roberto Mancini, tecnico dell'Italia, prima della sfida contro l'Armenia, prevista a Palermo domani alle 20.45: Grazie a Sacchi per i complimenti, io non mi aspettavo dieci vittorie, ma la qualificazione, questo sicuramente. L'obiettivo primario non è stato quello di vincere, ma di fare qualcosa di diverso per riportare i tifosi intorno alla Nazionale, poi dare la possibilità ai giocatori per un calcio vincente. Fossimo riusciti a fare questo poi i risultati sarebbero stati la conseguenza. Non volevamo vincere speculando, ma cercando di fare la partita. Rischiando, anche, e i giocatori lo hanno assimilato velocemente".
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Italia, Mancini: “L’obiettivo primario non è stato vincere finora. Armenia? Siamo in alto mare”
Le parole del commissario tecnico in vista del prossimo impegno della nazionale azzurra
Come volete vincere? "Oramai il modo è questo, non ce ne sono altri. Con il Portogallo, non una squadretta, abbiamo dominato a Milano. Potevamo vincere tranquillamente. Vero che non c'era Ronaldo, ma era l'unico che mancava. La nostra mentalità è questa, poi nel calcio puoi anche perdere. Il pressing? Quando ho parlato con i giocatori ho detto di volere fare qualcosa di diverso. Ho avuto la fortuna che i ragazzi abbiano creduto a qualcosa di diverso, oltre a tanti giocatori tecnicamente bravi, magari con meno qualità fisiche. Abbiamo avuto la possibilità di gestire la gara, poi corrono e sono giovani. Se recuperiamo la palla alta concediamo meno, è una cosa banale ma è la realtà. A Bologna, la prima partita di Nations League, l'abbiamo giocata così così nel primo tempo. Nel secondo bene. A Genova contro l'Ucraina potevamo vincere 5-0, invece è finita 1-1... Noi dominiamo la partita, ora siamo migliorati e possiamo farlo ancora. La cosa positiva è che ci sia un buon feeling tecnico e fuori dal campo. Siamo in alto mare con la formazione, dobbiamo vedere oggi e domani per il recupero di venerdì. Un po' di stanchezza c'è, faremo dei cambi".
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