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Italia, risposta Spagna brutale. Azzurri perdono per un autogol, ma presi a pallate dall’inizio

Andrea Della Sala Redattore 
Azzurri mai pericolosi e sempre in balia degli avversari, solo Donnarumma tiene in bilico il risultato della sfida. 

Dopo la bella prestazione e la vittoria in rimonta contro l'Albania, l'Italia cade malamente contro la Spagna. Azzurri mai pericolosi e sempre in balia degli avversari, solo Donnarumma tiene in bilico il risultato della sfida.

"Avevamo chiesto alla Spagna di dirci chi siamo. Era meglio che non ci avesse risposto… Ci eravamo illusi che il bel primo tempo di Dortmund contro l’Albania contasse più della sofferenza del secondo e che una coraggiosa organizzazione tattica potesse compensare l’inferiorità riconosciuta della rosa, per qualità tecnica ed esperienza internazionale. Forse abbiamo esagerato in ottimismo e Luciano Spalletti con noi. Ma peccare di fede è un rischio quando si ama una causa. La risposta della Spagna è stata brutale: siamo lontanissimi da loro. Ci hanno sconfitto solo per un autogol di Calafiori, ma ci hanno preso a pallate dall’inizio alla fine: 10 tiri in porta a 0, una traversa, Donnarumma almeno 5 volte miracoloso, abbiamo calciato il primo corner al 40’ della ripresa. A parte Gigio, sono naufragati quasi tutti. Più degli altri: Di Lorenzo, che induceva al lancio della spugna per come arrancava sul giovane Williams e invece è rimasto inspiegabilmente in campo, uno spettrale Jorginho e poi Chiesa e Scamacca, i più attesi e quindi i più deludenti", analizza La Gazzetta dello Sport.

"Spalletti ha avuto la coerenza e il coraggio di confermare tutti e di provare ad attaccare la Spagna come fosse l’Albania. Ma ci siamo accorti subito che era un’altra cosa. Temevamo alla vigilia che la tecnica, più che la tattica, potesse fare la differenza e così è stato. Fabian Ruiz ha fatto da tiranno con la sua qualità in regia. I talentuosi bambini da dribbling, che noi non abbiamo, ci hanno punzecchiato da tutte le parti. Rodri, in versione dimessa, ha comunque imposto la sua regia fisica che Jorginho non poteva contrastare. Dopo un primo tempo infernale, Spalletti ha smontato sistema e ambizioni e si è barricato con il 4-5-1. Siamo tornati quelli che contro la Spagna possono solo sperare di scamparla in contropiede. Un messaggio che non farà bene all’autostima della squadra, chiamata lunedì a giocarsi tutto contro la Croazia. Dovremo non perdere, per evitare la penosa spunta delle terze", aggiunge Gazzetta.