In una lunga intervista al Corriere dello Sport, Marco Tardelli analizza il momento non facile che stanno attraversando il calcio italiano e di conseguenza la Nazionale. "Bisogna avere fede nei giovani e Mancini ce l’ha. Sto con lui e condivido la sua stessa preoccupazione per il futuro".
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Italia, Tardelli: “Bisogna avere fede nei giovani. Questo il vero problema. La soluzione…”
E se cambiassimo anche il mondo del calcio, partendo dai giovani?
—«Con me sfonda una porta aperta, io sono sempre stato dalla parte dei giovani».
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Che nei club non giocano.
—
«E questo è il vero problema. Mancini però indica la strada: li convoca ancora prima di vederli protagonisti in A, perché capisce il loro talento. Non abbattiamoci, finché c’è lui vedo speranza».
La continua a vedere anche se nelle 20 squadre di A, in media, giocano titolari ogni turno tra i 50 e i 60 italiani?
—«Questo è un guaio grosso. Poi, capite i problemi del ct? Così è un’impresa fare la Nazionale».
Qualche soluzione?
—«Far giocare gli italiani in Primavera».
Come si spiega la penuria di centravanti?
—«Non ci sono nel campionato italiano e lo capisci guardando la classifica marcatori. È un problema generazionale, anche se a volte gli allenatori dovrebbero crescere qualche giovane in più anziché pretendere già calciatori pronti e quasi sempre stranieri».
In compenso, siamo diventati “produttori” di centrocampisti.
—«Bellissimo. Nella Juve sono usciti fuori splendidamente Fagioli e Miretti, che secondo me saranno il futuro della Nazionale. Non dimentichiamoci neppure di Barella e Verratti, due campioni d’Europa. Mancano però le riserve».
(Corriere dello Sport)
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