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Italia, Tardelli: “Bisogna avere fede nei giovani. Questo il vero problema. La soluzione…”

Gianni Pampinella

In una lunga intervista al Corriere dello Sport, l'ex giocatore analizza il momento non facile che stanno attraversando il calcio italiano

In una lunga intervista al Corriere dello Sport, Marco Tardelli analizza il momento non facile che stanno attraversando il calcio italiano e di conseguenza la Nazionale. "Bisogna avere fede nei giovani e Mancini ce l’ha. Sto con lui e condivido la sua stessa preoccupazione per il futuro".

E se cambiassimo anche il mondo del calcio, partendo dai giovani?

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«Con me sfonda una porta aperta, io sono sempre stato dalla parte dei giovani». 

Che nei club non giocano.

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«E questo è il vero problema. Mancini però indica la strada: li convoca ancora prima di vederli protagonisti in A, perché capisce il loro talento. Non abbattiamoci, finché c’è lui vedo speranza». 

 

La continua a vedere anche se nelle 20 squadre di A, in media, giocano titolari ogni turno tra i 50 e i 60 italiani?

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«Questo è un guaio grosso. Poi, capite i problemi del ct? Così è un’impresa fare la Nazionale». 

Qualche soluzione? 

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«Far giocare gli italiani in Primavera». 

Come si spiega la penuria di centravanti?

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«Non ci sono nel campionato italiano e lo capisci guardando la classifica marcatori. È un problema generazionale, anche se a volte gli allenatori dovrebbero crescere qualche giovane in più anziché pretendere già calciatori pronti e quasi sempre stranieri». 

In compenso, siamo diventati “produttori” di centrocampisti.

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«Bellissimo. Nella Juve sono usciti fuori splendidamente Fagioli e Miretti, che secondo me saranno il futuro della Nazionale. Non dimentichiamoci neppure di Barella e Verratti, due campioni d’Europa. Mancano però le riserve».

(Corriere dello Sport)