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"E tutto questo in casa della prima della classe che vantava la miglior difesa (ora non più, appartiene alla Juve), al Maradona dove si è compiuta la sublimazione del calcio gasperiniano, un altro che il Pallone d’Oro degli allenatori lo meriterebbe. La verità è rivoluzionaria per il nostro calcio: questa Atalanta che fila come un treno è figlia di una società solida, con otto bilanci consecutivi in utile; stadio (97% nel rapporto spettatori-capienza) e centro sportivo di proprietà. Affonda le radici in una campagna acquisti mirata per costruire due squadre in una, o meglio, per avere due titolari in ogni ruolo; è corroborata dai risultati del campo, frutto del grande lavoro di tecnico e giocatori. Retegui preso in meno di 72 ore dall’infortunio di Scamacca; prima di Retegui, il riscatto di De Ketelaere dal Milan e Zaniolo; dopo Retegui, ecco Samardzic, Bellanova, Kossounou, senza dimenticare che l’ex pilastro Koopmeiners ora gioca nella Juve. Palpabile è una sensazione, avvertita anche da Gasp: il meglio deve ancora venire".
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