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Jacobelli: “Gasperini avrebbe meritato il Pallone d’Oro degli allenatori. A Napoli…”

Matteo Pifferi Redattore 
"Il complimento più significativo le è stato rivolto dall’allenatore del Napoli capolista del campionato", sottolinea Jacobelli

Intervenuto sulle colonne del Corriere dello Sport, Xavier Jacobelli ha commentato così la vittoria dell'Atalanta contro il Napoli:

"Il complimento più significativo le è stato rivolto dall’allenatore del Napoli capolista del campionato: «L’Atalanta è più forte di noi, ha una rosa che deve far paura a tutti». Firmato Antonio Conte, dopo la severa lezione di calcio impartita al Maradona dalla squadra di Gasperini. Non sorprenda e non sorprende l’irruzione nella corsa scudetto della Dea della corsa (nomen omen). Né, tantomeno, meraviglino i gol a raffica di Lookman, eroe di Dublino, ma dai giurati del Pallone d’Oro considerato soltanto meritevole del quattordicesimo posto; lo stato di grazia di Retegui capocannoniere (10 presenze, 11 gol); il talento adamantino di De Ketelaere, bocciato dal Milan, esaltato da Gasp; il gigante Hien che cancella Lukaku e lo Zappacosta formato nazionale che neutralizza Kvaratskhelia"

"E tutto questo in casa della prima della classe che vantava la miglior difesa (ora non più, appartiene alla Juve), al Maradona dove si è compiuta la sublimazione del calcio gasperiniano, un altro che il Pallone d’Oro degli allenatori lo meriterebbe. La verità è rivoluzionaria per il nostro calcio: questa Atalanta che fila come un treno è figlia di una società solida, con otto bilanci consecutivi in utile; stadio (97% nel rapporto spettatori-capienza) e centro sportivo di proprietà. Affonda le radici in una campagna acquisti mirata per costruire due squadre in una, o meglio, per avere due titolari in ogni ruolo; è corroborata dai risultati del campo, frutto del grande lavoro di tecnico e giocatori. Retegui preso in meno di 72 ore dall’infortunio di Scamacca; prima di Retegui, il riscatto di De Ketelaere dal Milan e Zaniolo; dopo Retegui, ecco Samardzic, Bellanova, Kossounou, senza dimenticare che l’ex pilastro Koopmeiners ora gioca nella Juve. Palpabile è una sensazione, avvertita anche da Gasp: il meglio deve ancora venire".