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Niente alibi all'Inter. Serve ben altro alla squadra di Ranieri per battere la Juventus che sembra essere in grandissima forma ed è prima in classifica con otto punti di distacco dai nerazzurri. Il direttore di quotidiano.net, Xavier Jacobelli non dà grandi speranze alla formazione interista e non ci sono arbitri che tengono.
"Ranieri e Paolillo se la sono presa con l'arbitro, reo di avere fischiato il quinto rigore contro l'Inter nelle prime otto partite di campionato. A parte il fatto che il rigore c'era, nella stessa misura in cui altri accordati in sfavore dei nerazzurri non c'erano, i veri problemi dei nerazzurri non sono questi. Ci vorrà ben altra Inter per reggere l'urto della capolista. Nell'arco di tre giorni, la sofferta vittoria sul Chievo e l'altrettanto sofferto pareggio di Bergamo confermano che la squadra accusa un preoccupante ritardo di forma", scrive Jacobelli.
Ed ecco l'elenco dei problemi interisti stilato dal noto giornalista: "Se il migliore in campo ancora una volta è il trentottenne Zanetti, se Pazzini deve inspiegabilmente ripartire dalla panchina salvo entrare troppo tardi, se Zarate gioca prima per se stesso, poi per se stesso e, di tanto in tanto, per la squadra, se Cambiasso non può bastare da solo a reggere il centrocampo, se l'Inter è quint'ultima in classifica con pieno merito. Se tutto questo è lo stato dell'arte, sin capisce che gli arbitri non debbano diventare un alibi dopo otto partite, sennò addio sogni di rientro nella corsa scudetto".
Elogi per mister Ranieri, meno per la società e la sua campagna acquisti: "L'allenatore - dice Jacobelli - ci sta mettendo tutta la sua esperienza e tutta la sua bravura, ma è il primo a rendersi conto che gli errori commessi sul mercato estivo 2010 e 2011 siano l'autentica zavorra che pesa in questo primo scorcio di stagione. In attesa degli interventi riparatori di gennaio (Kucka non può bastare), è auspicabile ne prenda atto anche Moratti".
Sabato a San Siro arriva la Juventus di Conte che sembra stia attraversando un momento di grazia. "Le squadre (ri)diventano grandi se superano anche l'esame di maturità - conclude il direttore - in casa delle rivali storiche. Il prossimo, per i bianconeri, è fissato al 29 ottobre. Può segnare il punto di svolta. Anche per l'Inter".
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