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Ariel Jacobs passerà alla storia come un ottimo allenatore, ma anche come l'uomo che ha scoperto e lanciato un attaccante straordinario come Romelu Lukaku. Intervistato da sportmagazine.levif.be, l'ex tecnico dell'Anderlecht, che fece esordire a 16 anni in prima squadra il numero 9 dell'Inter, ha parlato così:
QUALITA' - "Non mi spingerò fino a dire che l'ho scoperto. L'ho aiutato al massimo per lo 0,001%. Faccio fatica a capire tutte queste persone che oggi affermano di essere convinte del suo successo, mentre in passato dubitavano delle sue qualità".
DUBBI - "Non al livello della sua mentalità. La sua integrazione alla Serie A è avvenuta da sola. Grazie al suo comportamento e alla sua umiltà, non è stato un problema. I miei dubbi sono sulle sue scelte. Voleva assolutamente andare al Chelsea. Era il suo club preferito, quindi non ha esitato. Ne abbiamo parlato molto. C'erano quattro attaccanti che il Chelsea aveva già. Quindi nella peggiore delle ipotesi sarebbe stato il quinto attaccante. Quando il Chelsea gioca con due attaccanti ce ne sarebbero al massimo due in panchina, mai tre. Ma voleva realizzare il suo sogno. Quando è partito per l'Italia, anch'io ho aggrottato la fronte. Perché di cosa ha bisogno Romelu per fare gol? Spazio! Questo non è, in senso stretto, quello che c'è in Italia. Tanto di cappello per quello che sta facendo lì. Se c'è un punto che in Lukaku non è cambiato, è il suo desiderio di imparare".
(Fonte: sportmagazine.levif.be)
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