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Jacomuzzi: “Italia? Tanti giovani ma non giocano. L’Inter in Youth League…”

Daniele Vitiello

Le considerazioni del dirigente e osservatore a proposito di quello che si potrebbe migliorare in Italia

“1 Football Club”, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Carlo Jacomuzzi, Presidente Aioc, ex direttore di Napoli ed Atalanta ed ex osservatore di Roma e Chelsea.

De Laurentiis ha affermato di non avere necessità di cedere i suoi gioielli, cosa ne pensa?

“Io credo che De Laurentiis sappia bene come comportarsi finanziariamente. Tuttavia, il problema non è la volontà del presidente, quanto del calciatore. Si possono rifiutare offerte per il cartellino, ma i giocatori è difficile che rifiutino lauti stipendi, soprattutto se indotti dai propri procuratori, che spesso aspettano le scadenze contrattuali per migliorare le condizioni di trasferimento. E’ una prassi, avvenuta già molte volte, come con Belotti e Pogba”.

Troppo potere dei calciatori nelle trattative?

“E’ un discorso che riguarda gli agenti dei calciatori. Nessuno ha mai voluto affrontare il problema dei procuratori. Anzi, permettetemi di dire che i presidenti sono collusi con i procuratori, con i quali instaurano un rapporto diretto e di interscambio di favori. Ormai il calcio è in mano ai procuratori, e per questo andrebbe posto un limite, in Fifa o Uefa, al loro potere. Poniamo il caso di Kvara. Con una seconda, eventualmente, stagione ad alti livelli, comincerebbe il ricatto del procuratore sugli adeguamenti contrattuali, presentando in società offerte faraoniche di club esteri.

È in questi casi che si rompono gli equilibri, con i procuratori abilissimi a sfruttare anche media e giornali. Sono anche queste situazioni ad influire su problemi come quelli delle plusvalenze, oggi alla ribalta. La Premier, tuttavia, è un campionato troppo differente, che gode di introiti pazzeschi e per questo non risente di tale problematica”

Quale sarà il prossimo step di crescita della Serie A?

“Devo fare i complimenti alla Federazione per la capacità di portare le nazionali primavera alle competizioni internazionali. Ciò significa che i giocatori italiani ci sono, ma non giocano. Andrebbe imposto un limite anche sui giocatori stranieri come in tante altre nazioni. E’ un problema che inficia anche sulla nazionale di Mancini, che pure ha convocato tanti giovani ma senza che essi possano aver maturato l’esperienza necessaria. Basti pensare all’eliminazione di Inter e Juventus in Youth League”