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Jonathan: “Nessun contatto per tornare in Serie A. Suning? Strano che Moratti…”

Andrea Della Sala

L'ex terzino dell'Inter ha parlato del passaggio della società ai cinesi e del suo possibile ritorno in Italia

Nelle ultime settimane si è sentito parlare di un possibile ritorno in Italia di Jonathan, ex terzino dell'Inter ora al Fluiminense, accostato anche al Cagliari. Queste le parole del brasiliano:

Jonathan, si parla di un tuo ritorno in Italia. Puoi confermare?

"Non nascondo che queste voci intorno a me mi facciano piacere, perché significa che sto lavorando bene e ho dimostrato di essere recuperato al 100%. E poi vuol dire che ho lasciato un bel ricordo in Italia. Ma la verità è che non mi è arrivato niente dal vostro paese, da nessuna persona".

Nemmeno dal Cagliari?

"No e se devo essere sincero sono felice di rimanere in Brasile, al Fluminense. Sto bene a Rio de Janeiro, gioco titolare tutte le partite, la mia famiglia è felice e i bambini hanno iniziato la scuola qui. Se dovessi trasferirmi dovrebbe arrivare un'offerta davvero convincente sia a me che al mio club".

Attualmente le cose al Fluminense non vanno benissimo

"Siamo solo all'inizio e se battiamo il Corinthians riprendiamo il treno delle prime in classifica. Il nostro obiettivo è qualificarci in Libertadores".

E per te magari conquistare la maglia della Seleçao

"Certo, ci spero. Devo fare bene e allo stesso tempo anche la squadra. Ho 30 anni e sono ancora nel pieno delle forze e delle possibilità".

A proposito di nazionale brasiliana, le cose da qualche anno non vanno benissimo. L'eliminazione in Copa America ha fatto rumore anche da noi. Cosa sta succedendo?

"Il calcio è una ruota che gira, queste cose possono succedere. La speranza è che con il cambio di selezionatore le cose possano cambiare".

L'impressione è che l'anima brasiliana si sia persa, con un movimento calcistico che è sempre più di stampo europeo

"Vero. Il campionato brasiliano negli ultimi tempi sembra privilegiare maggiormente il gioco difensivo, la tattica, il difendere il gol del vantaggio. E credo che un altro problema sia quello di vedere troppi talenti lasciare il Brasile prestissimo per poi pentirsi della scelta. La conseguenza è che assimilano subito un'altra mentalità. Il calcio in Brasile è diventato meno divertente, meno spensierato e i dribbling e le finte sono sempre più rari".

Tornando in Italia la 'tua' Inter è passata in mani cinesi e Massimo Moratti, tuo primo presidente, è uscito di scena. Che effetto ti fa?

"Uno strano effetto, non mi sarei mai aspettato di vedere un uomo appassionato come Moratti farsi da parte. Ma avrà avuto i suoi buoni motivi e comunque si è tolto molte soddisfazioni con i nerazzurri".

(TMW)