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Jovetic: “Non fu facile andare al Partizan. Mio padre me lo chiese impaurito e io…”

Andrea Della Sala

Stevan Jovetic si racconta alla rivista 11. L’attaccante dell’Inter ripercorre la sua carriera dalle prime esperienze con la Serbia e Montenegro, fino al passaggio difficoltoso al Partizan… “L’italiano l’ho...

Stevan Jovetic si racconta alla rivista 11. L'attaccante dell'Inter ripercorre la sua carriera dalle prime esperienze con la Serbia e Montenegro, fino al passaggio difficoltoso al Partizan...

"L'italiano l'ho imparato a scuola. L'ho sutdiato per tre anni, poi mi sono trasferito a Belgrado, l'ho dimenticato un po'. Poi ho ricominciato a Firenze, non avevo una professoressa, l'ho imparato parlando con la gente". 

Nell'anno della sua nascita, novembre 1989, il Montenegro è uno dei sei stati federali della Repubblica Socialista di Jugoslavia. Do parecchi vicende storiche, la nuova Jugoslavia prima diventa Serbia e Montenegro e poi il Montenegro ottiene l'indipendenza. Per te è stato importante la nascita della federazione mentenegrina? "Io da ragazzino ho giocato per la Jugoslavia, poi ho giocato per la Serbia e Montenegro, poi quando ci siamo separati ho debuttato con il Montenegro nel 2007, era la prima partita".

A 13 anni è andato a Belgrado a vivere e giocare nel Partizan. Come è stato questo passaggio:"Non è stato facile. Perché ero un ragazzino, avevo appena finito la scuola primaria. Ho parlato con il mio babbo che mi ha detto dell'offerta del Partizan, mi ha chiesto "Cosa ne pensi?". Io gli ho detto "ma come cosa ne penso, ci vado!". Lui era un po' impaurito, non se la aspettava una risposta così veloce". 

Belgrado è stata accogliente?"Sì, come ti ho detto io giocavo per la nazionale jugoslava e lì c'erano sempre molti giocatori del Partizan e li conoscevo già da prima. Sono stato molto bene per 4 anni lì".