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NAPOLI, 20 MAG - La circostanza è l'allenamento di una squadra di calcio speciale, quella composta da bambini fuggiti dalle guerre e da coetanei italiani. A prendere la parola un ospite d'eccezione, il difensore del Napoli Juan Jesus, al centro nelle scorse settimane di un presunto caso di razzismo con protagonista il centrale dell'Inter Francesco Acerbi, poi assolto da ogni accusa dalla giustizia sportiva. Il calciatore brasiliano prende il microfono e si commuove mentre rivolge il suo messaggio ai più giovani parlando del razzismo nel calcio. "Prima di tutto voglio essere esempio per i miei figli - ha detto Juan Jesus stringendo a sé suo figlio -. Nella mia carriera ho sempre provato a essere una persona pulita. Quello che è successo a me è stata una brutta cosa, ho fatto quello che dovevo fare, purtroppo è andata come è andata.
Sapevo come sarebbe andata a finire. Nel calcio si può vincere, si può perdere, ma preferisco vincere qualche trofeo in meno ma essere un esempio per i bambini". L'iniziativa "Alleniamoci per la Pace", organizzata da Arci Mediterraneo per dare un calcio al razzismo e alla guerra, si avvale del patrocinio della comunità afgana, della comunità ebraica, della comunità ucraina e gode del sostegno delle varie comunità arabe e africane del territorio di Napoli. Il tutto si è svolto al centro sportivo Kodokan di Piazza Carlo III.
(Fonte: ANSA).
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