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La Juventus ha fatto troppo bene prima dello scontro diretto contro l’Inter di inizio febbraio o troppo male dopo quella sconfitta?
—«Nella prima parte di stagione, la squadra di Allegri è andata oltre le migliori aspettative. Ma l’aspetto più difficile nel calcio è mantenersi al top e avere continuità di risultati. La Juve è sempre la Juve, però nell’ultimo periodo non mi è sembrata quella originale e autentica... Occhio, però…...».
Alla qualificazione Champions?
—«Se non si sveglia e cambia marcia già contro la Lazio, rischia di complicarsi la vita per il ritorno in Champions. Io resto fiducioso perché conosco il dna del club. Nei momenti di massima difficoltà, quando in molti sono già pronti a farle il funerale, la Juve trova sempre la forza per rialzarsi. Se batte la Lazio in queste due gare ravvicinate, il finale di stagione può svoltare. La Juventus dovrebbe lottare per lo scudetto sempre, come impone la sua storia, ma la Coppa Italia è pur sempre un trofeo e vincerla sarebbe un bel segnale di ripartenza per la società».
A bruciapelo: meglio Luis Alberto o Rabiot?
—«Barella. L’azzurro dell’Inter è il mio centrocampista preferito in Serie A».
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