L'ex arbitro Luca Marelli ha commentato gli episodi più controversi di Juventus-Bologna, con i bianconeri che sono stati nuovamente agevolati dall'arbitro nella loro rimonta:
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Juve-Bologna, Marelli: “Zero dubbi, Rugani da espellere e il gol di Khedira è da annullare”
L'ex arbitro Luca Marelli ha commentato gli episodi più controversi di Juventus-Bologna
FALLO DI RUGANI - Nel caso di specie, vedendo le immagini, la dinamica dell’azione, le conseguenze e, soprattutto, il contrasto portato da Rugani, tutto può dirsi tranne che non ci si trovi di fronte ad una scorrettezza. Rugani, giovane ma già da molti anni ai massimi livelli, tenta in ogni modo di fermare l’avversario spingendo in modo da far apparire perlomeno discutibile la punibilità del contrasto.
Ciò non toglie che la spinta col braccio sinistro sia tale che, se individuata, avrebbe spinto qualsiasi arbitro a fischiare:
Ricordiamo sempre un principio: il regolamento non prevede la valutazione del grado di intensità per la punibilità dei contrasti irregolari. L’intensità è un parametro che deve essere utilizzato per individuare la sanzione disciplinare adeguata (nessuna, ammonizione, espulsione).
L’intensità, al contrario, non ha alcun valore per distinguere la fattispecie dinamica sulla quale si intervenga.
Il regolamento prevede due particolari gruppi di falli:
– fallo atto ad interrompere un’azione potenzialmente pericolosa (si pensi ad un giocatore atterrato avendo davanti un spazio libero), indicata con l’acronimo SPA;
– fallo atto ad interrompere una chiara occasione da rete (si pensi ad un uomo lanciato a rete senza alcun avversario tra sé ed il portiere oppure una parata sulla o nei pressi della linea di porta), indicata con l’acronimo DOGSO.
Le immagini lasciano pochi dubbi.
Rugani non tenta in alcun modo di giocare il pallone ma spinge l’avversario col braccio sinistro all’altezza del collo.
Come possiamo notare dall’estratto sopra riportato, il calciatore dovrà essere punito ugualmente con il cartellino rosso (non giovandosi, perciò, della depenalizzazione introdotta dalla scorsa stagione) nel caso in cui “l’infrazione sia dovuta all’atto di trattenere, spingere, tirare”.
La ratio di tale statuizione è chiara: non si può ritenere come “genuino tentativo di giocare il pallone” un’azione portata con le braccia che, come sappiamo, non possono essere utilizzate validamente. E con quale parte del corpo è possibile trattenere, spingere o tirare? Ovviamente con le braccia o con le mani.
Una volta fischiato il calcio di rigore, non vi è possibilità di scelta: il cartellino non può che essere rosso, essendo chiaramente presenti tutti i presupposti per l’espulsione del difendente.
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