Cosa?
«Mi sono messo nei suoi panni e ho provato a immaginarmi nel mezzo del quadriennio olimpico, cambio di presidente federale che non è del tutto convinto di me e inizio ad avere dei dubbi sul fatto di andare alle Olimpiadi... Beh, un po’ di incertezza ti colpisce e ti toglie lucidità, in quel momento avrebbe avuto bisogno dei giocatori e ha commesso qualche errorino. Umanamente comprensibile, perché poi si accavallano le cose. A me è capitato negli ultimi anni della Grecia e il primo dell’Italia, per tre anni non ho ottenuto risultati e mi chiedevo: ma non è che non sono così bravo? Ma io avevo tempi lunghi per analizzare e analizzarmi: Allegri ogni settimana doveva giocare, non aveva molto tempo per fermarsi».
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