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Juve e Inter, che partita! Due club mai amici, tante battaglie e tanti intrecci di mercato

La sfida tra Juve e Inter è il confronto tra due società che hanno sempre lottato per primeggiare

Andrea Della Sala

La partita tra Juve e Inter è da sempre una delle gare più sentite del campionato italiano, per tanti motivi. Da Meazza a Boninsegna, da Altobelli a Milito fino a Icardi. Da Sivori a Bettega, da Platini a Del Piero fino a Higuain. Campioni, partite storiche, emozioni. Scudetti vinti, persi, contestati, cuciti e ricuciti; scudetti di cartone e scudetti degli onesti, contabilità ufficiale e contabilità della passione. Agnelli, Moratti. Altri tempi, stessa storia. Juve-Inter è la rappresentazione plastica della lotta per il potere nel calcio italiano, una lotta che sa essere terribile e lunghissima e si nutre della rivalità più accesa del nostro calcio, un antagonismo che dura da oltre un secolo e che ha aperto dibattiti, innescato polemiche, seminato sfottò e veleni, decretato schieramenti e si è «incartato» sulla contabilità degli scudetti. 

Il film di Juventus contro Inter racconta di una vita passata a cercare di primeggiare l’uno sull’altro. E’ il derby d’Italia perché all’epoca - quando Gianni Brera azzeccò la definizione era il 1967 - Juve e Inter avevano impilato più scudetti di chiunque ed erano governate da due famiglie storiche del capitalismo italiano, gli Agnelli e i Moratti. Se c’era un Potere, era lì che bisognava cercarlo. I derby cittadini mescolano il sangue nelle vene, si vivono «di pancia», frullando emozioni e rancori; il derby d’Italia invece è una questione più cerebrale, una violentissima partita a scacchi che dura da sempre.

 Intrighi di mercato, scambi: Anastasi, Tardelli, Ibra, Cannavaro, ma anche Fresi, Davids, Sartor. Il derby d’Italia racconta la storia del nostro aese. I tempi corrono, molti palloni sono finiti in corner, altri club si sono seduti al tavolo per spartirsi scudetti e trofei, ma Juventus e Inter sono rimaste fedeli alla loro idea di «diversità», perché entrambe sanno che il Potere non indietreggia in presenza di un altro potere. 

(Corriere dello Sport)

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