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È rimasto soltanto Federico Bernardeschi. Il quale, peraltro, deve guardarsi dalla concorrenza di Julian Brandt e, soprattutto, Lucas Moura, come certifica l’incontro a Palazzo Saras tra Antero Henrique, neo ds del Paris Saint-Germain, con Piero Ausilio e Walter Sabatini. Tutti gli obiettivi di mercato dell'Inter ormai parlano straniero. E dire che a gennaio l'acquisto-lampo di Gagliardini sembrava manifesto programmatico della volontà, da parte di Suning, di italianizzare il club. È stato un fuoco fatuo perché - a meno di colpi d'ala su Francesco Acerbi - il rischio è che il mercato porti in dote solo rinforzi d’oltreconfine. Fosse per Piero Ausilio, l'Inter farebbe all-in su Federico Bernardeschi. Orientamento che - per ora - si è scontrato con le perplessità di Luciano Spalletti, non sul giocatore - è bene inteso - ma sulla portata economica dell'operazione. Perché, tra quanto chiesto dalla Fiorentina per il cartellino (45 milioni) e ingaggio (4 milioni a stagioni), l'affare porterebbe un esborso di quasi 60 milioni che - evidentemente - condizionerebbe pesantemente un mercato che deve ancora sottostare alle leggi del fair play finanziario. Un impasse che rischia di favorire la Juventus, ovvero l'altro club che ha mosso passi concreti per Bernardeschi anche se, il fatto che l'interessato abbia deciso di congelare qualsiasi argomento legato al futuro al termine degli Europei con l'Under 21, aiuterà l'Inter a trovare una linea comune sull'argomento.
(Tuttosport)
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