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"Da un lato Allegri parla da manager all’inglese quando, ogni volta che ha un microfono davanti alla bocca, ricorda a tutti il suo mantra. A suo dire, sarebbero gli altri (Inter in primis...) a giocarsi lo scudetto, mentre la sua Juve avrebbe solo l’umile obiettivo di centrare il quarto posto. La litania non cambierà, anche in caso di sorpasso domenica: Max, che per una vita ha fatto la lepre, sa anche come deve comportarsi un segugio".
"Dall’altro lato, Beppe Marotta conosce benissimo Allegri e la Juve, ma ancora di più è consapevole della forza della sua Inter così europea. È lui il portavoce della linea pubblica sempre prudente: «Sono i bianconeri i favoriti perché non giocano le Coppe...», ha detto più volte l’a.d.. Di certo, quando la Champions si farà bollente da febbraio in poi, preparare le partite per un’intera settimana potrà aiutare. Ma cosa c’è davvero dietro al giochino dialettico che accompagna il derby di Italia? Ognuno difende con orgoglio il proprio recinto: se l’Inter da anni fa mercato senza poter investire davvero, la Juve in classifica corre più veloce delle critiche", scrive Gazzetta.
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