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Juve-Inter: la storia infinita. Da Ronaldo a calciopoli. Ora…

Il duello dei duelli è da anni Juventus contro Inter, tanto che da sempre è stato il “derby d’Italia”. Il tifo bianconerazzurro non è mai stato e non lo sarà un’alchimia perfetta, anzi, in ogni luogo, in ogni settore, juventini e...

Riccardo Fusato

Il duello dei duelli è da anni Juventus contro Inter, tanto che da sempre è stato il “derby d’Italia”.

Il tifo bianconerazzurro non è mai stato e non lo sarà un’alchimia perfetta, anzi, in ogni luogo, in ogni settore, juventini e interisti se ne sono dette di tutte i colori, e non solo tra tifosi ma anche tra dirigenti. La vicenda Guarin-Vucinic, del resto è la testimonianza che c’è insofferenza tra i due club e il fatto che i tifosi siano scesi in piazza la dice lunga. Il problema, infatti, non è tanto l’affare, che di per se sarebbe stato vantaggioso per entrambi, ma proprio per il fatto che, un nerazzurro sarebbe potuto finire alla Juventus. Ma dove parte tanta rivalità? Se si pensa che sia per la questione calciopoli si commette un errore madornale. La rivalità parte da più lontano come per esempio dalla primavera del 1961; la Juve è in testa e riceve l’Inter (terza) al Comunale. Il pubblico sfonda i cancelli e arriva sul campo. L’arbitro Gambarotta fa iniziare la partita, anche se non ci sono le garanzie di sicurezza. Dopo mezz’ora è costretto a sospendere. L’Inter vince a tavolino, ma la Juve fa ricorso e grazie all’allora giovane avvocato Chiusano ottiene soddisfazione: la partita si deve rigiocare. Gli interisti si arrabbiano, l’ombra del sospetto si allunga su tutta la vicenda: Umberto Agnelli è presidente della Federcalcio. Finisce che il presidente nerazzurro Angelo Moratti decide per protesta di schierare la squadra Primavera: i nerazzurri perdono 9-1 (prima gara di Mazzola e ultima di Boniperti) e, al termine della gara, ricevono in dono dal presidente Agnelli un portachiavi bianconero. La provocazione è forte.

Come dimenticare poi il 26 aprile del 1998? Nella sfida scudetto Juve-Inter, Iuliano butta giù Ronaldo in area: il rigore è sacrosanto, lo vedono tutti tranne l’arbitro Ceccarini. Tuona Moratti: «A questo calcio non credo più».

Potrebbe cambiare qualcosa con l’avvento di Thohir? Sono in pochi a crederlo