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Se negli ultimi giorni si era parlato di un possibile apertura dello Stadium, ieri sera è arrivata la decisione ufficiale che ha confermato, salvo cambiamenti, che Juve-Inter verrà giocata a porte chiuse.
"Le porte di Juve-Inter sono ancora chiuse. E non si apriranno, dice il prefetto di Torino Claudio Palomba, «se non interverranno nuovi provvedimenti che superino il DPCM del governo». Una posizione che ha portato la Lega di serie A a ufficializzare la situazione: cinque partite si giocheranno senza pubblico (Udinese-Fiorentina, Milan-Genoa, Parma-Spal, Sassuolo-Brescia e Juve-Inter), cinque a spalti liberi (Napoli-Torino, Lazio-Bologna, Cagliari-Roma, Lecce-Atalanta e Sampdoria-Verona di lunedì). In serata anche Alberto Cirio, il governatore del Piemonte, ha stoppato la possibilità delle porte aperte. Formulando una proposta al Governo in questi termini: proroga soft dell’ordinanza, con ripresa dell’attività didattica nelle scuole e dell’organizzazione di manifestazioni pubbliche «da metà settimana». Forse, ma non sicuramente in tempo per Juventus-Milan di Coppa Italia, non per la sfida scudetto. A decidere, dice comunque Cirio, sarà il governo, sulla base «delle indicazioni del comitato scientifico che assiste il ministero della Salute».
Il dubbio è sempre lo stesso: ripartire subito o prendere altro tempo per cercare di ridurre i rischi potenziali di contagio? Il calcio, inevitabilmente, è diventato un bivio fra questi due atteggiamenti. Juve-Inter andrà in tutto il mondo, sono 170 i Paesi collegati, e per una sera sarà la nostra cartolina. Uno stadio vuoto sarebbe lo specchio di un’Italia sotto assedio, spaventata da se stessa. È il tasto su cui hanno insistito ieri due leader dell’opposizione, Matteo Salvini e Giorgia Meloni, chiedendo di aprire le porte della partita", spiega La Gazzetta dello Sport.
"Il governo avrebbe preso in considerazione l’ipotesi di un aggiornamento del DPCM per alleggerire il peso delle misure di contenimento. Anche sul fronte calcistico. Peraltro c’è da sintonizzare le scadenze fra i diversi provvedimenti, visto che l’ordinanza del Piemonte scade domani. Mentre il DPCM, che ha la precedenza rispetto alle norme emanate dalle regioni, nelle disposizioni finali cita il primo marzo. Anche la Federcalcio oggi farà il punto con leghe e componenti sulla situazione.
Per tutta la giornata, si erano ipotizzati diversi scenari. Compreso quello di uno spostamento della partita, o magari di tutti gli incontri fissati a porte chiuse - in Lega uno degli imperativi è stato quello di non creare corsie preferenziali per un club o l’altro - alla giornata di lunedì. Ma bisognerebbe a quel punto trovare una data (e non si trova) per Juve-Milan di Coppa Italia. Le porte del derby d’Italia tornano così a chiudersi. Anche la possibilità di una diretta tv in chiaro è definitivamente sfumata. Non sono previsti rimborsi per i possessori del biglietto, ma la Juventus ha pubblicato una nota sul suo sito annunciando la «valutazione di iniziative a favore degli acquirenti»", aggiunge il quotidiano.
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