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CorSera – Juve-Inter, finale da saloon. Per entrambe il campo preme e il futuro freme

Gianni Pampinella

Il giorno dopo Juventus-Inter, il Corriere della Sera analizza nel dettaglio il finale di gara incandescente

Il giorno dopo la semifinale di andata di Coppa Italia tra Juventus-Inter, il Corriere della Sera analizza nel dettaglio il finale di gara incandescente. "Più che un finale di partita, è stato un (indegno) saloon: parapiglia tra Lukaku e Cuadrado (e rosso al belga per doppia ammonizione), gruppetti con piglio da bulli anche dopo il fischio finale, ed espulsioni per Handanovic e lo stesso colombiano. Con baraonda pure nel tunnel degli spogliatoi, e giocatori che correvano, e si rincorrevano, da una parte e dall’altra. Insomma, un epilogo indecente: ovvero, l’arcirivalità nella sua manifestazione peggiore".

"Peccato, perché il finale, quello giocato, era stato almeno emozionante, dopo una sfida a lungo brutta e noiosa. Stavolta, invece, per riassumere le emozioni sarebbe servita la moviola. Con gelo e gran classe, pareggia Lukaku, prendendosi la rivincita sulla pessima prova di sabato a San Siro e, soprattutto, sui fischi delo Stadium. Che, poco prima, l’aveva sepolto di fischi e insulti, ma ci sono anche i buu razzisti, dopo un fallaccio su Gatti".

"La situazione delle squadre, e l’importanza della semifinale di Coppa Italia, aveva riempito il duello come una tanica di benzina: è bastato un fiammifero. Del resto, il campo preme e il futuro freme, per entrambe le squadre. I libri contabili tracciano la rotta, da tempo: dal rosso di oltre mezzo miliardo di euro complessivamente accumulato nei bilanci a partire dal 2016/17, all’indebitamento, sui 390 milioni. Hanno i conti sott’occhio pure i bianconeri, anche se il passivo dell’ultimo bilancio (meno 239 milioni) fa meno paura, vista la solidità di una proprietà capace di aumenti di capitale da 700 milioni di euro nel giro di tre anni".

"La Juve ha pure un’agenda legale stipata: dal Consiglio di garanzia dello Sport del 19 aprile, per il meno 15 in campionato, all’attesa di un eventuale deferimento sportivo per le manovre stipendi. Oltre al procedimento penale, con l’udienza preliminare del 10 maggio".

"A un certo punto, per cercare emozioni, toccava girarsi in tribuna, dove Alex Del Piero accoglieva l’invito della curva, saltellava e salutava: «Un capitano, c’è solo un capitano». Seconda volta filata allo Stadium, dopo qualche chiacchiera con la società, non solo di cortesia. Aprile mese di sentenze dunque, in campo e fuori. Dalla Champions dell’Inter all’Europa League della Juve, con curioso incrocio comune a Lisbona (Benfica e Sporting). Allegri arrivava qui lucidando un filotto da otto vittorie in nove partite; Inzaghi era in picchiata, con dieci sconfitte, di cui tre consecutive. Il 26 aprile, a San Siro, si ripartirà dall’1-1: sperando in più pallone e meno Far West".

(Corriere della Sera)