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Tiene banco in tutta Italia l'acceso duello fra coloro che stasera guarderanno la finale del Festival di Sanremo e coloro che, invece, 'tradiranno' Carlo Conti con Juventus-Napoli. Tanti gli equilibri precari di cui bisogna tener conto, come spiega La Repubblica di oggi: "Juve-Napoli contro Sanremo, in mezzo noi e il telecomando, a domandarci se vale la pena fermarsi a vedere quale strada prende lo scudetto o se cantare insieme a Elio “accarezzami lo sterno”. La guerra dei mondi fra le due passioni popolari. Al suo mulino Carlo Conti ha portato ovviamente l’acqua (“Vedete Sanremo e registrate la partita”), prendendosi in cambio lo sdegno dell’altra parte, specialmente la porzione napoletana del campo, dal sindaco De Magistris all’ex capitano Paolo Cannavaro. Sanremo ha scoperto di avere tanto da perdere. Non il primato d’ascolti della serata, comunque irraggiungibile e storicamente assodato: il primo festival nella storia della televisione a essere battuto fu quello del 2004, ma il calcio non c’entrava. Toccò al Grande Fratello di Barbara d’Urso bruciare la terza serata di Simona Ventura. Ha da perdere, questo Carlo Conti II, la sfida con il Conti I e con i suoi predecessori. Una sfida milionaria che si gioca sui tavoli dei contratti pubblicitari. Raiuno ha fatto due conti. La concorrenza di Juventus-Napoli vale due punti di share in meno nell’arco dell’intera serata. Si sono messi l’anima in pace, amen, andrà così. Il punto vero sta nell’emorragia che Sanremo dovrà sopportare fra le 20.45 e le 22.30. La Napoli-Juve dell’andata, era settembre, mise insieme due milioni e mezzo di telespettatori, pari a poco meno del 12 percento di share. In termini di Auditel questo si chiamerebbe tracollo. Senza che emerga in superficie, sott’acqua a Sanremo si muove una certa inquietudine. Su più livelli. Le case discografiche sono in allarme. Non è previsto che l’ordine d’uscita dei cantanti sul palco sia regolata da sorteggio. Altri criteri porteranno un po’ di cantanti a esibirsi con almeno due milioni di telespettatori in meno rispetto ai colleghi. Il festival manderà contro Higuaìn e Dybala almeno un paio di big acchiappa-audience, ma molti si chiedono se questa non sia una disparità in grado di pesare sul televoto e dunque sulla classifica finale. Così sono cominciate le manovre diplomatiche. Nessuno muore dalla voglia di essere sul palco durante la partita. Anche negli anni scorsi il festival ha incrociato anticipi di serie A o a metà settimana le Coppe: nulla a confronto con stasera".
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