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La Juventus ha diffuso notizie false in merito alla cosiddetta "manovra stipendi". L'accordo, raggiunto con una scrittura privata sottoscritta da Andrea Agnelli e dal calciatore Giorgio Chiellini il 28 maggio 2020, non fu reso pubblico e aveva termini differenti rispetto a quelli comunicati.
E' quanto si ricava dall'avviso di conclusione delle indagini notificato agli indagati dalla Procura di Torino. Chiellini non è indagato. Nel comunicato ufficiale, il club spiegava di avere raggiunto "un'intesa con i calciatori e l'allenatore della prima squadra in merito ai loro compensi per la restante parte della stagione sportiva" (2019-2020 - ndr) che prevedeva la "riduzione dei compensi per un importo pari alle mensilità di marzo, aprile, maggio e giugno 2020".
La Juventus affermava che gli effetti economici e finanziari derivanti dall'intesa erano "positivi per circa 90 milioni". In realtà, secondo la procura, l'accordo raggiunto con i calciatori e "non reso pubblico" prevedeva la "rinuncia a una sola mensilità, con recupero certo e incondizionato di tre mensilità nelle stagioni successive, a prescindere dalla ripresa dell'attività calcistica e dal trasferimento del calciatore a società terze, con conseguenti effetti economici e finanziari positivi, al più, per soli 22 milioni".
(ANSA)
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