L'ex stella del Milan, Kakà, intervistato da La Gazzetta dello Sport ha parlato dei rossoneri, ma anche della lotta scudetto in Serie A. Il brasiliano si è soffermato anche sul mancato arrivo di Modric all'Inter:
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Kakà: “Il Pallone d’Oro lo darei a Modric, è l’uomo che crea spettacolo. Comanda il gioco”
L'ex stella del Milan ha parlato anche dell'acquisto sfumato dall'Inter, Luka Modric
Il Milan può vincere lo scudetto?
«L’ideale è immaginare di tornare subito in Champions League, il traguardo da un punto di vista razionale deve essere quello. La Juve ha tanta qualità, abitudine a vincere, organizzazione. Sulla carta è la squadra più forte del campionato, non ci sono discussioni, poi però possono succedere tante cose e pensare in grande è nel dna del club».
Quindi, come predica Allegri, la Juve di Cristiano non è imbattibile?
«Il calcio è un gioco imprevedibile. La Juventus è davanti a tutte, ma parlando del Milan penso ad esempio che la spinta dei tifosi che hanno ritrovato orgoglio possa essere un elemento determinante per scalare le gerarchie. L’obiettivo è ricostruire, però sarebbe bellissimo vincere subito».
È arrivato al Real Madrid insieme a Cristiano Ronaldo nel 2009, ha giocato con lui. Visto da vicino, che tipo è?
«Per il calcio italiano è bellissimo averlo, riporta visibilità, sponsor, interesse dei media di tutto il mondo. I campioni adesso se hanno chance di venire a giocare in Serie A ci pensano. Cristiano porta tante cose, al sistema calcio italiano nel suo insieme, non soltanto alla Juve».
Magari la sua immagine schiaccia i compagni, alla lunga.
«Può accadere, ma sono abituato a guardare il lato positivo. È bellissimo giocare con lui, anche se impegnativo, perché Cristiano è molto competitivo e vuole vincere sempre. Gli anni che ho vissuto al Madrid sono stati molto intensi e positivi. Sono molto legato a Cristiano».
Lei ha vinto l’ultimo Pallone d’oro prima dell’inizio del dominio Cristiano Ronaldo-Messi. A chi darebbe il premio questa volta?
«Il Mondiale è finito da poco e l’impresa della Francia resta negli occhi. Mbappé è fortissimo e ha tutta la carriera davanti. Il futuro probabilmente è suo, ma per ora io voto sempre uno dei due big, anche perché così tutti continueranno a ricordarsi del torneo che ho vinto io nel 2007 prima che cominciasse il duopolio. Scherzi a parte, se devo fare un altro nome dico Luka Modric. In questa annata ha avuto risultato impressionanti: ha vinto ancora la Champions League, ha giocato la finale mondiale con la Croazia. È l’uomo che crea lo spettacolo, che comanda il gioco».
E che avrebbe potuto forse giocare nell’Inter e rendere il campionato italiano ancora più interessante.
«Non lo so, ma la Serie A resta comunque molto interessante così com’è».
Chi la vince? Prima la Juve, secondo il Milan?
«Da milanista dico sempre il contrario. La Juve resta un esempio per come è saputa risalire: dalla stagione in serie B si è ripresa, ha costruito lo stadio, ha vinto tanti campionati, ha giocato due finali di Champions League. Le altre società italiane adesso devono cavalcare l’onda prodotta dall’ingaggio di un fuoriclasse come Ronaldo».
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