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Kakà: “Il Pallone d’Oro lo darei a Modric, è l’uomo che crea spettacolo. Comanda il gioco”

L'ex stella del Milan ha parlato anche dell'acquisto sfumato dall'Inter, Luka Modric

Andrea Della Sala

L'ex stella del Milan, Kakà, intervistato da La Gazzetta dello Sport ha parlato dei rossoneri, ma anche della lotta scudetto in Serie A. Il brasiliano si è soffermato anche sul mancato arrivo di Modric all'Inter:

Il Milan può vincere lo scudetto?

«L’ideale è immaginare di tornare subito in Champions League, il traguardo da un punto di vista razionale deve essere quello. La Juve ha tanta qualità, abitudine a vincere, organizzazione. Sulla carta è la squadra più forte del campionato, non ci sono discussioni, poi però possono succedere tante cose e pensare in grande è nel dna del club».

Quindi, come predica Allegri, la Juve di Cristiano non è imbattibile?

«Il calcio è un gioco imprevedibile. La Juventus è davanti a tutte, ma parlando del Milan penso ad esempio che la spinta dei tifosi che hanno ritrovato orgoglio possa essere un elemento determinante per scalare le gerarchie. L’obiettivo è ricostruire, però sarebbe bellissimo vincere subito».

È arrivato al Real Madrid insieme a Cristiano Ronaldo nel 2009, ha giocato con lui. Visto da vicino, che tipo è?

«Per il calcio italiano è bellissimo averlo, riporta visibilità, sponsor, interesse dei media di tutto il mondo. I campioni adesso se hanno chance di venire a giocare in Serie A ci pensano. Cristiano porta tante cose, al sistema calcio italiano nel suo insieme, non soltanto alla Juve».

Magari la sua immagine schiaccia i compagni, alla lunga.

«Può accadere, ma sono abituato a guardare il lato positivo. È bellissimo giocare con lui, anche se impegnativo, perché Cristiano è molto competitivo e vuole vincere sempre. Gli anni che ho vissuto al Madrid sono stati molto intensi e positivi. Sono molto legato a Cristiano».

Lei ha vinto l’ultimo Pallone d’oro prima dell’inizio del dominio Cristiano Ronaldo-Messi. A chi darebbe il premio questa volta?

«Il Mondiale è finito da poco e l’impresa della Francia resta negli occhi. Mbappé è fortissimo e ha tutta la carriera davanti. Il futuro probabilmente è suo, ma per ora io voto sempre uno dei due big, anche perché così tutti continueranno a ricordarsi del torneo che ho vinto io nel 2007 prima che cominciasse il duopolio. Scherzi a parte, se devo fare un altro nome dico Luka Modric. In questa annata ha avuto risultato impressionanti: ha vinto ancora la Champions League, ha giocato la finale mondiale con la Croazia. È l’uomo che crea lo spettacolo, che comanda il gioco».

E che avrebbe potuto forse giocare nell’Inter e rendere il campionato italiano ancora più interessante.

«Non lo so, ma la Serie A resta comunque molto interessante così com’è».

Chi la vince? Prima la Juve, secondo il Milan?

«Da milanista dico sempre il contrario. La Juve resta un esempio per come è saputa risalire: dalla stagione in serie B si è ripresa, ha costruito lo stadio, ha vinto tanti campionati, ha giocato due finali di Champions League. Le altre società italiane adesso devono cavalcare l’onda prodotta dall’ingaggio di un fuoriclasse come Ronaldo».

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