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Ricordate Mohammed Kallon? L'ex attaccante nerazzurro ha parlato del suo passato-presente-futuro al Giornale cui ha rilasciato una bella intervista. Nel 2002 ha rilevato e rifondato una squadra di calcio del suo paese, la Sierra Leone, che si chiama Kallon FC. Lui è il presidente, il fratello Kemokai l'allenatore. Dal 4 agosto diventerà anche presidente della federcalcio. Con un sogno: «Qualificare la Sierra Leone ai mondiali del 2018 in Russia».FC Kallon non è solo una squadra di calcio, ma un progetto ad ampio respiro.«È un modo per restituire al mio Paese quello che ha fatto per me. Ci prendiamo cura delle giovani promesse, ma soprattutto li allontaniamo dalla strada e dalla povertà. Un tempo anche dalla guerra. Per fortuna gli anni dei bambini-soldato sono distanti. Qualcuno si è salvato grazie al calcio».Cosa pensa dell'Europa?«Vivete a velocità folle, noi abbiamo i nostri ritmi. Ho avuto il privilegio di giocare in una delle squadre più prestigiose al mondo come l'Inter. Ma ci vuole tanta umiltà. Io rimanevo in silenzio e ascoltavo i compagni più anziani come Zanetti, Materazzi e Crespo, e rispettavo gli allenatori. Oggi sembra che tutto stia andando a rotoli. Colpa dei soldi».Ne girano davvero così tanti secondo lei?«Un mare. Io non posso lamentarmi. Ho guadagnato bene. Però li ho utilizzati per investire nel mio paese e sostenere anche la crescita sportiva».Cosa pensa del calcio di oggi?«Sempre più fisico, la tecnica viene soffocata. Lo dice uno che nella sua vita ha avuto la fortuna di giocare con il più grande calciatore al mondo, Ronaldo. Difficilmente ne nascerà un altro come lui».Lo giudica più forte di Messi?«Leo fa parte di un'altra tipologia di atleta e anche se sono trascorsi pochi anni le loro sono epoche piuttosto differenti».
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