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Kamate: “Chivu come un padre, sogno di giocare coi campioni. Osservo Lautaro, Inzaghi super”

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Il giocatore della Primavera dell'Inter ha parlato, a La Gazzetta dello Sport, dei playoff scudetto ma anche del suo futuro
Andrea Della Sala Redattore 

Il giocatore della Primavera dell'Inter Kamate ha parlato, a La Gazzetta dello Sport, dei playoff scudetto ma anche del suo futuro:

Issiaka Kamate, ci racconta com'è andata?

​"A inizio anno il mister mi ha anticipato che voleva provarmi da esterno, così ho giocato qualche partita in quella posizione e mi sono trovato bene. All'inizio non era facile, perché non riuscivo a capire come posizionarmi in campo, tatticamente e in fase difensiva: cambiare ruolo non è mai facile, poi grazie a Chivu e allo staff sono riuscito ad adattarmi".


​Ora è il capocannoniere della squadra: il passato da centrocampista è tornato utile?

​"Certo! Da mezzala ho sempre dovuto correre tanto e questo l’ho tenuto, perché da esterno cerco di fare anche il lavoro difensivo, quindi l'abitudine a correre tanto mi serve per fare bene entrambe le fasi. Per quanto riguarda i gol, vanno anche ringraziati i compagni. E spero di segnare ancora in stagione...".

​Che allenatore è Chivu?

​"Per me è per il resto della squadra è come un padre, ci aiuta in campo come fuori ed è un allenatore a cui piace vincere, questo ce l'ha trasmesso. Con lui siamo contenti, speriamo di vincere lo scudetto per finire al meglio. Certo, ogni tanto si inc... ma lo fa per il nostro bene: è giusto così, se dice sempre che va tutto bene non serve a niente...".

Quattro anni fa il trasloco dalla Francia, oggi i playoff scudetto: sensazioni?

​"All'inizio non è stato facile, perché non sapevo l'italiano. Appena arrivato mi sono messo a studiare e dopo due mesi iniziavo già a capire, mentre sul campo in Francia non giocavo in una squadra professionista: qua i miei nuovi compagni erano già pronti, avevano fatto il ritiro e fisicamente dovevo recuperare. Poi però mi sono abituato e mano a mano è andato tutto meglio: tatticamente sono migliorato molto, ma anche dal punto di vista della personalità. E poi ora ho consapevolezza di quali siano i miei punti forti. Ora vogliamo vincere".

​Con il Sassuolo sette gol fatti e nessuno subito in campionato...

​"Non sottovalutiamo nessuno, sono partite difficili. È una buona squadra, faremo di tutto per vincere: gioca molto bene a calcio e quindi dobbiamo stare attenti al loro palleggio, ma siamo pronti. Abbiamo preparato la semifinale come abbiamo fatto per tutte le altre partite, siamo sul pezzo. Pensiamo anzitutto a una partita per volta, faremo di tutto per questo scudetto. La partita è molto importante, è vero, ma cerchiamo di stare sereni: andremo in campo con la massima attenzione e la massima volontà di vincere. Speriamo andrà bene".

​Il capitano Aleksandar Stankovic ribadisce sempre il concetto di gruppo.

​"Quando uno è in difficoltà andiamo subito ad aiutarlo e questa unione si sente in campo: secondo me è uno dei nostri punti di forza. È grazie al fatto che siamo davvero così uniti che siamo riusciti a fare questo percorso".

Ha legami speciali all'interno del gruppo?

​"Sarr è come un fratello per me, è il primo che mi ha aiutato quando sono arrivato in Italia. Passo tempo con lui anche fuori dal campo, perché usciamo insieme. In campo mi trovo bene con lui e anche con Owusu, ma sono tanti i giocatori che potrei nominare perché siamo davvero un bel gruppo. Giocare con bravi calciatori che capiscono calcio è facile".

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In Youth League non è andata bene come in campionato, invece...

​"Non è la stessa cosa, perché affronti squadre che hanno l'identità del loro Paese e poi a livello di fisico le squadre hanno qualcosa in più. Il percorso in Youth League ci ha però insegnato cose che abbiamo poi applicato in campionato: per me, per esempio, è stato utile affrontare squadre più forti e trovarmi a non dover mollare per uscire dalle difficoltà".

​Com'è stata l'esperienza di essere a contatto con la prima squadra?

​"Bellissima, me lo ricorderò per sempre. Sogno di giocare con grandi campioni e all'Inter ce ne sono tanti: allenarsi con loro è stato divertente e, anche se non ho ancora esordito, lavoro duro ogni giorno sperando di riuscirci in futuro".

Com'è l'approccio di Simone Inzaghi con i giovani della Primavera?

​"È molto bravo! Ci dà consigli, parla con noi e ci aiuta".

​Ad Appiano Gentile hai studiato qualcuno in particolare?

​"Lautaro Martinez. Mi piace molto come giocatore, ci ho parlato qualche volta e mi ha dato dei consigli: io li ascolto e cerco di migliorare. Lui è sorridente come in partita, poi con il pallone è davvero forte".

​Il presente sono i playoff Primavera, ma come ti vedi tra un paio di anni?

​"Sinceramente, sono concentrato sul presente. Nella mia testa ora c'è soltanto vincere con il Sassuolo e il campionato Primavera. Quando ho una cosa in testa, c'è spazio solo per quello...".

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