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L'ultima volta che il Benfica scese in campo a San Siro contro l'Inter c'era anche lui: Giorgios Karagounis. Il 25 marzo 2004 i nerazzurri sconfissero i portoghesi con un esaltante 4-3, e il centrocampista greco fu grande protagonista: "A fine partita Massimo Moratti mi fece un grandissimo complimento: "Sembravi Maradona". Parole che mi rimarranno sempre nel cuore", ricorda a La Gazzetta dello Sport.
"Voglio esserci al prossimo impegno europeo, perché ho belle sensazioni. È vero che la squadra di Inzaghi ha un po' troppi alti e bassi, ma è in corsa su tutti i fronti. Secondo me coronerà anche la rincorsa per qualificarsi alla prossima Champions League".
Come vede il ritorno?
"All'andata l'Inter è stata grande, ma deve fare attenzione a non sottovalutare i portoghesi. Quest'anno hanno già vinto in trasferta in casa della Juve e del Paris Saint-Germain: insomma, vanno presi con le pinze. Io però sono fiducioso".
C'è elettricità in casa nerazzurra. Hanno litigato anche Onana e Brozovic.
"Bisogna prendere il lato positivo di queste situazioni. A volte il nervosismo è segno di grande concentrazione, ma questa energia va convogliata nella giusta direzione. Sta anche ad Inzaghi e ai dirigenti motivare bene la squadra".
Fanno molto discutere gli ultimi stop in campionato.
"La rosa è competitiva, con tanti giocatori di qualità ed esperienza. Non si spiegano certe prestazioni. Ha un peso anche la sfortuna ma io ho buone sensazioni. Del resto è alla portata anche la finale di Coppa Italia, così come non mi pongo limiti in Champions League…".
Chi può essere il giocatore decisivo?
"Ci sono tanti protagonisti in squadra, difficile sceglierne uno. Ma i panni del leader possono vestirli un po' tutti: e questo lascia credere che insieme troveranno la strada giusta per dare il meglio in questa fase decisiva della stagione".
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