- Squadra
- Calciomercato
- Coppa Italia
- Video
- Social
- Redazione
ultimora
"Mi sono offerto volontario per aiutarli, visto che non avevano proprio nulla e dormivano sui cartoni. Non sono qui per combattere una guerra morale, sociale, di razza o colore. Ho inviato il denaro necessario affinché abbiano un tetto sotto cui dormire, da mangiare e vestiti puliti". L'ex attaccante della Lazio Keita Balde, nato in Catalogna ma di origini senegalesi ha annunciato su Instagram di aver vinto la sua battaglia contro razzismo e pregiudizi, e di aver trovato un tetto ai 200 braccianti senegalesi ai quali a Lerida, in Spagna, un tetto era stato rifiutato da diversi albergatori nonostante il giocatore si fosse offerto di pagare tutte le spese.
L'ex Inter aveva raccontato di aver raccolto tanti rifiuti: "Siamo in un sistema sgradevole e brutto, in cui affittare una casa o altro genera problemi per il colore della pelle o per il fatto di essere di un altro Paese. Non mi arrenderò e manterrò la mia promessa costi quel che costi! Vi chiedo un po' di pazienza e forza. Abbiamo offerto di pagare in anticipo l'alloggio per 4 mesi ma la maggior parte di ostelli, hotel e alberghi si sono rifiutati per la provenienza delle persone. È un chiaro caso di razzismo". Ora però Keita Balde ce l'ha fatta, e i suoi connazionali avranno un tetto.
© RIPRODUZIONE RISERVATA