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Kempes: “Lautaro, il suo recupero mi ha lasciato senza parole. Ha la porta stampata in testa”

Kempes: “Lautaro, il suo recupero mi ha lasciato senza parole. Ha la porta stampata in testa” - immagine 1
Un grande ex argentino, intervistato da La Gazzetta dello Sport, ha detto la sua sullo scontro di stasera tra Lautaro e Di Maria in Inter-Benfica

Un grande ex argentino Mario Kempes, intervistato da La Gazzetta dello Sport, ha detto la sua sullo scontro di stasera tra Lautaro e Di Maria in Inter-Benfica

«Con giocatori così la Champions te la gusti anche a distanza - scherza l’ex stella della Selección , oggi 69enne —. L’anno scorso questa partita l’ha vinta l’Inter, che ha un Lautaro ancora più decisivo, ma adesso il Benfica si gode Di Maria e questo fattore cambia tutto. Ma per me alla fine il girone lo passeranno entrambe...».


Il Mondiale vinto ha cambiato la testa e il cuore dei due?

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«Se si vince un Mondiale in estate, come quello nostro, hai tanto tempo per godertela, mentre per loro si è svolto tutto rapidamente: hanno alzato la Coppa e poi erano subito con i club. Questo ha permesso di non staccare la spina, giocare, concentrarsi ancora di più. Per il resto, un trionfo così ti cambia la carriera, forse la vita».

Kempes: “Lautaro, il suo recupero mi ha lasciato senza parole. Ha la porta stampata in testa”- immagine 2

Con chi dei due ha un rapporto più stretto?

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«Conosco un po’ di più Di Maria. Io Angel lo vedo come un bel trattore, o come quelle vecchie auto che non ti lasciano mai a piedi. Ma anche il recupero di Lautaro mi ha lasciato senza parole».

In che senso “recupero”?

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«Recupero dopo un Mondiale in cui non è stato certo protagonista: in Qatar gli è capitato il classico mese in cui la palla non entra, ma non era facile restare lucido e ripartire con la testa. Invece all’Inter non ha momenti di pausa. È proprio affamato di gol, ha bisogno di segnare come i centravanti veri dei miei tempi».

C’entra pure la fascia che gli ha dato il club?

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«Ha le caratteristiche che servono a un capitano: non si butta giù, sa reagire, sa dare l’esempio. La fascia sta bene al suo braccio».

Si trova meglio con Thuram che con i compagni di prima?

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«Può darsi, ma Lautaro vede sempre e solo la porta: ce l’ha stampata in testa. Indipendentemente dal compagno, ha una fiducia tale che gli fa vedere la porta più grande di quanto sia davvero. In più, difende e questo non lo fanno tutti».

Inter Lautaro

Un altro argentino, Higuain, assieme a Immobile, ha il record di gol segnati in A: 36. Questo Toro li prenderà?

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«Se continua così... Sono obiettivi che aiutano. Magari dici che non interessano, ma poi con un occhio di nascosto lo guardi. In questo calcio, però, devi imparare a gestire le energie: solo così sei sempre “caldo”».

Caldo diventerà il suo rinnovo: dovrebbe restare a Milano?

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«Quando sei in un posto che ti piace, in un club che ti piace, con gente che ti piace, dovresti sempre restare. Mi pare che Lautaro stia così a Milano, dove tutti lo adorano - tranne i milanisti – e allora perché cambiare? Lui è un top, non è scontato avere lo stesso rendimento altrove. Poi è giovane: quando supererà i 30 potrà magari potrà pensare ad altre esperienze...».

 

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