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Come hai vissuto i fischi dell'Allianz?
Li ho sentiti ma personalmente non ci faccio molto caso perché come ho detto, ci sono persone intorno a me che mi consigliano, che mi dicono quando sono stato bravo oppure no. Così i fischi non mi arrivano. Sono lucido. Analizzo le mie partite, sia con Julien Sablé (uno degli assistenti di Farioli), che è lì per aiutarmi a progredire, sia con mio padre (Lilian) e mio fratello (Marcus). Fa parte del gioco".
Tuo padre è spesso allo stadio. Come si svolgono i debriefing?
"È un momento tra un padre e suo figlio. Alla fine della partita, ad esempio, mi prenderà in giro e dirà “come te lo sei perso”. Ci rideremo sopra e poi mi spiegherà dal punto di vista tecnico come avrei potuto fare meglio per segnare".
Ti consiglia per il resto della tua carriera?
"No, non ne parliamo. Per ora non vedo oltre la partita contro il Le Havre, che è molto importante. Vedremo a fine stagione quando bisognerà fare il punto e discutere di tutto questo. Ma oggi mi concentro solo sulla partita di Le Havre".
(Nice Matin)
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