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Klinsmann: “Lautaro fenomeno, indispensabile per l’Inter: ora la Champions. Che acquisto Taremi”

Andrea Della Sala Redattore 
L'ex attaccante dell'Inter Jurgen Klinsmann ha parlato della grande stagione di Lautaro e dell'ultimo arrivato in attacco Taremi

Intervistato da La Gazzetta dello Sport, l'ex attaccante dell'Inter Jurgen Klinsmann ha parlato della grande stagione di Lautaro e dell'ultimo arrivato in attacco Taremi:

Il 2024 è stato l’anno del Toro. Un giudizio?

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«Fenomeno. Negli ultimi due anni è cresciuto in modo esponenziale, straordinario. Sta correndo a cento all’ora, e il bello è che si è meritato tutto, come se dopo aver vinto il Mondiale del 2022 si fosse sbloccato in modo definitivo. Per l’Inter resta indispensabile».

Cosa la colpisce di più di Lautaro?

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«La capacità di segnare in qualsiasi modo e da ogni posizione. In più, ha l’atteggiamento giusto. È logico che una punta come lui, dopo aver vinto lo scudetto, non ami stare in panchina, ma anche se lì davanti c'è sempre il miglior Messi, ogni volta che entra dà il massimo. Ha una testa da leader e responsabilità».

Inzaghi è stato fondamentale.

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«Nel modo più assoluto. L’ha capito più di tutti. Quando l’allenatore e la punta trovano il giusto feeling, succede quello che è successo: capocannoniere, scudetto e seconda stella. Simone, con Lautaro, ha fatto un lavoro straordinario».


Che ne pensa di Taremi, invece?

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«Mi piace molto. Quando c’è da segnare, segna. L’ha sempre fatto. E poi sa anche giocare per la squadra e fare assist. Lui e Lautaro insieme li vedo bene».

E lì davanti servirebbe una punta in più?

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«No, l’Inter sta bene così. Quando hai Taremi, Lautaro, Thuram e magari Arnautovic, non serve aggiungere un altro attaccante. Potrebbe anche minare gli equilibri dello spogliatoio».

In che senso?

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«Beh, quando si è in tanti poi chiunque desidera giocare di più e rendersi protagonista, funziona così da sempre. Non avrebbe senso aggiungere un’altra punta, l’Inter è già fortissima così. Resta la favorita per il titolo anche per il prossimo anno».

Ora Lautaro è chiamato a confermarsi. Che anno sarà il suo?

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«Un anno infinito. A fine stagione ci sarà anche il Mondiale per club, ma non avrà problemi. La fascia gli ha dato responsabilità. L'argentino è un campione assoluto, si può collocare serenamente tra i più forti al mondo nel suo ruolo».

Avrebbe giocato anche nella sua Inter?

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«Certo, senza dubbio. Magari avrebbe preso qualche “calcione” in più, perché negli anni Ottanta e Novanta si davano randellate di un certo tipo agli attaccanti, soprattutto quelli veloci come lui, ma avrebbe segnato comunque».

Insomma, il prossimo step del Toro?

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«Vincere la Champions League. Gli manca solo quella. E anche lì ha una rivincita da prendersi».