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Kondogbia da qui a novembre prova a riprendersi l’Inter. De Boer…

Riccardo Fusato

Geoffrey Kondogbia, nei prossimi mesi si giocherà molto, e non solo l'Inter

Geoffrey Kondogbia, nei prossimi mesi si giocherà molto, e non solo l'Inter. La scorsa  stagione ha pagato, oltre all’ambientamento, anche un equivoco tattico che per certi versi si protrae tutt’ora. Nel 4-2-3-1 del Monaco infatti aveva al fianco un regista puro, un metronomo come Toulalan, quindi lui poteva concentrarsi sull’interdizione e sulle ripartenze. Nell’Inter invece con Mancini si è mosso prima da interno in un centrocampo a tre e poi - come succede anche con Frank de Boer -, avendo al fianco un mastino come Medel. E non è al francese che puoi chiedere di impostare l’azione. Se poi a questo si aggiunge che in Francia il campionato è molto meno tattico ma anche più «tollerante» di fronte a certi errori, ecco perché Geo non è ancora esploso. Come dimostrano i dati Opta sulle sue prestazioni. Recupera meno palloni rispetto all’anno scorso (anche se ne perde meno), ma contrasta la metà di quanto faceva in patria e tenta addirittura il quadruplo dei dribbling. I passaggi lunghi riusciti sono dimezzati, mentre i falli sono raddoppiati. In attesa di far ricredere anche il c.t. della Francia Deschamps, in questi dieci giorni di sosta per le nazionali Geoffrey ha lavorato al meglio. Sa che, a partire dalla gara di domenica contro il Cagliari, ogni momento è buono per invertire la rotta. Sino alla prossima pausa, in novembre, l’Inter giocherà ogni tre giorni. Servirà l’apporto di tutti.

(Gazzetta dello Sport)