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Intervistato dal Corriere dello Sport, l'attaccante della Fiorentina Kouamé ha parlato del suo presente in maglia viola, ma anche del suo passata con la maglia dell'Inter:
Lei, Gervinho, Boga, Kessie e non solo: i giocatori ivoriani in A formano una bella pattuglia.
«Vero, il nostro movimento sta producendo tanti talenti e in Italia ci stiamo facendo valere. Contiamo di fare grandi cose in Nazionale».
Sestese, Prato, Fiorentina. Si è chiuso un cerchio?
«Sì. La Fiorentina credo sia stata sempre nel mio destino. Sono cresciuto umanamente e calcisticamente vicino a Firenze e la squadra viola è stata sempre un punto di riferimento. Esserci arrivato è il coronamento di un sogno».
Davanti alle manifestazioni per George Floyd cosa ha provato?
«Negli ultimi tempi c'è stato un gran risveglio di coscienze davanti a varie tematiche e il razzismo è fra queste. Ora si è consapevoli che nel 2020 non bisogna discriminare qualcuno per il colore della pelle o la fede religiosa. Comunque il sorriso è sempre la migliore risposta, guai perderlo per colpa di pochi ignoranti. Ho grande stima e rispetto per il presidente Commisso che ha sempre condannato ogni tipo di discriminazione».
Il gol che sogna?
«Uno decisivo sotto la Fiesole gremita».
Le dispiace aver vinto con la Primavera dell'Inter una Coppa Italia e non aver continuato in nerazzurro?
«Mi avrebbe fatto piacere, ho saputo che l'Inter mi aveva cercato quando ormai il Prato s'era accordato col Cittadella. Nessuno può dire se sarei arrivato in prima squadra, quindi nessun rimpianto anche perché ora sono in un grande club e sono felice. Qui c'è un progetto interessante, mi metterò a disposizione per cercare di raggiungere traguardi sempre più prestigiosi. Ringrazio la proprietà, Barone e Pradè che mi hanno dato questa possibilità in un momento complicato per me, non voglio deluderli».
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